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"Volevo morire con lei". Lo straziante ricordo di Lino Banfi per la moglie

Dopo la morte della moglie Lino Banfi si è chiuso in un doloroso silenzio. Mesi fa raccontò dell'ultimo desiderio della moglie Lucia: "Andarcene insieme, nello stesso momento, tenendoci per mano"

"Volevo morire con lei". Lo straziante ricordo di Lino Banfi per la moglie

"Abbiamo bisogno l'uno dell'altra". Così Lino Banfi descriveva il rapporto con la moglie Lucia a Verissimo mesi fa. Lo scorso aprile l'attore fu ospite di Silvia Toffanin e con il cuore in mano e le lacrime agli occhi parlò della malattia della moglie, che la stava consumando. Oggi quel "bisogno" è ancora più forte perché Lucia se n'è andata, lasciando Lino da solo. "Quando una coppia come la nostra si separa, perché uno se ne va prima, è come stracciare una foto a metà che non si sistema più", aveva detto concludendo la sua intervista. Quella foto si è stracciata il 22 febbraio, giorno in cui sua moglie se n'è andata dopo una lunga battaglia contro l'Alzheimer.

L'annuncio della morte di Lucia Lagrasta è stato dato dalla figlia Rossana nella tarda mattinata di mercoledì con uno struggente post Instagram. Lino Banfi, invece, si è chiuso in un doloroso silenzio, straziato dalla perdita della donna che era al suo fianco da oltre 60 anni. Se avesse potuto scegliere, Lino avrebbe voluto morire con lei per non soffrire. Lo aveva detto alla Toffanin e lo aveva ripetuto in un'intervista al magazine 7, quando aveva raccontato di essere andato in visita da papa Francesco per chiedergli aiuto: "Gli ho raccontato il suo desiderio, quello di andarcene insieme, nello stesso momento, tenendoci per mano come abbiamo fatto sempre nella nostra vita. Francesco mi ha detto che non ha il potere di farci andare, anche se io e lei non potremmo vivere senza l’altro, lui pregherà per noi". Parole struggenti che toccano l'anima e raccontano di una storia d'amore senza tempo.

Un amore lungo 60 anni

Erano due ragazzi Lino e Lucia quando si sono conosciuti. Lei parrucchiera a Canosa di Puglia, lui in cerca di fortuna come attore teatrale: "Mi mandava qualche soldo a Milano, perché facevo una vita miserabile. Dormivo nei treni fermi in stazione coprendomi con un cartone. Mi feci pure togliere le tonsille per poter trascorrere qualche giorno in ospedale con pasti caldi gratis". Si scrivevano lettere per tenersi in contatto e in quelle missive Lucia gli raccontava il suo sogno: una famiglia insieme a lui. Così Lino tornò in Puglia per chiederla in moglie, ma la famiglia Lagrasta si oppose. E allora la fuitina fu l'unica soluzione e il 1º marzo 1962 si sposarono. "Alle sei di mattina in una sagrestia. La cerimonia durò poco. Eravamo soli. All'uscita promisi a Lucia che, se Dio ci avesse dato tempo e felicità, un giorno avrei festeggiato degnamente il nostro amore". Cinquant'anni dopo, in occasione delle nozze d'oro, Lino ha mantenuto la sua promessa con una cerimonia benedetta da Papa Ratzinger e una festa con amici celebri.

"Lucia mi ha sempre sostenuto"

Lucia ha sempre creduto in Lino anche quando il destino li ha portati a dovere scegliere tra la sicurezza di un posto fisso e il sogno di una carriera da attore, che ancora non si avverava: "La notte prima del colloquio per entrare in banca io e Lucia restammo svegli fino alle tre di notte. Sentendomi rassegnato, lei mi prese la mano e disse: 'Non mi va di avere accanto un marito triste con un lavoro che non vuole fare. Continua il tuo percorso d’artista!'".

E quel percorso lo ha portato a un successo che oggi è riconosciuto da tutti, ma che per Banfi è solo il ricordo dell'amore e della fiducia smisurata di sua moglie.

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