Roma

Il personaggio Il piccolo Andrea e un angelo di nome Alex

Lui di Ti lascio una canzone è uno dei «nonni». Lui, quando Alex Baroni morì il 13 aprile 2002, non aveva ancora 8 anni. Ma sarebbero passati solo 12 mesi quando lui che, «pantofolaro» com’è, di andare a tirare quattro calci ad un pallone con gli amichetti proprio non ne voleva sapere, avrebbe costretto mamma Rita e papà Adolfo a iscriverlo a un corso di canto. Con maestra una vocalist come Valentina Ducros, non certo una qualunque. E mai Andrea Faustini, Roma 17 giugno 1994, avrebbe pensato di interpretare (magistralmente) cinque anni dopo, oltretutto proprio sul palco dell’Ariston, Cambiare, brano con cui Alex al Festival di Sanremo del ’97 vinse il Premio «Volare» e il Premio come miglior voce di quell’edizione. Quella era la seconda puntata della prima serie di Ti lascio una canzone, andata in onda il 12 aprile 2008. Non una data qualunque: Andrea non vinse nulla, ma interpretare Cambiare, a Sanremo, a soli 13 anni e sapere che a mezzanotte sarebbe pure «scattato» l’anniversario della tragica scomparsa di Baroni, certo è stato un bell’omaggio al grande cantautore milanese. Fatto con un timbro vocale, quello di Andrea, di tutto rispetto. Se poi si aggiunge quella bella immagine che ancora oggi gira su Internet dell’entusiasmo e di quel «Bravissimo» esclamato da parte di Manù Cortesi, vocalist di Ti lascio una canzone, be’, tutto questo vale più di mille premi.
Oggi, all’età di 16 anni, Andrea ha un «sogno americano». «Se c’è un posto dove mi piacerebbe vivere, anche solo per un po’, è New York». E Stati Uniti è anche, in certe zone, sinonimo di musica del Vangelo, di cui Andrea Faustini è letteralmente innamorato. Tanto da affermare che «mi piacerebbe cantare in un coro gospel».
Otto mesi dopo il suo debutto tv il giovane Andrea, promosso con discreti risultati al terzo anno della sezione H del liceo scientifico Tullio Levi Civita, avrebbe realizzato il sogno di una vita: conoscere il suo idolo musicale, Giorgia. La cantante è stata fantastica con Andrea, «mentre io un altro po’ svenivo: non sono riuscito a spiccicare parola. Giorgia, invece, è stata carina e mi ha messo a mio agio». Inevitabile la domanda se c’è stato qualche complimento esplicito per l’esecuzione di alcuni mesi prima del brano di Alex, a cui Giorgia era legata sentimentalmente. Andrea glissa: «Ci mancava solo: già in viso ero rosso così».

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