Roma

Piano-freddo Il bilancio: 60mila posti letto e 110mila pasti

Oltre 60mila posti letto disponibili e utilizzati dai senza fissa dimora, circa 10mila interventi della Sala Operativa Sociale, 110mila pasti consumati nelle strutture di accoglienza. Questi i numeri del Piano Freddo 2009-2010 del Comune di Roma che si è concluso pochi giorni fa. Con il Generale Inverno ormai in ritirata è possibile tracciare un bilancio del Piano messo a punto e attuato dall’Assessorato alle Politiche sociali nel periodo 1 dicembre 2009-31 marzo 2010. A differenza dello scorso anno, quando c’era un’unica struttura di riferimento all’ex Fiera di Roma sulla Colombo, questa volta erano 11 le strutture territoriali a disposizione. Ognuna con specificità. Delle 6 del Comune, una era destinata agli immigrati, 2 alle donne, una ai clochard con buone capacità di autonomia, le ultime 2 a quelli con particolari patologie e disturbi. Cinque invece le strutture a disposizione dalle onlus e le parrocchie. Complessivamente 590 i posti letto disponibili a notte, 230 in più del 2009. Ad usufruirne soprattutto italiani e romeni. Gli ospiti hanno avuto a disposizione, oltre a vitto e alloggio, anche docce, cambio di biancheria e vestiario pulito, triage infermieristico e medico e una rete di assistenza sanitaria. Quest’ultima si è avvalsa dei servizi delle 5 Asl, in collaborazione con lo Spallanzani, l’Ospedale Israelitico, l’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti, la Croce Rossa. Oltre a un tetto, ai clochard è stata offerta colazione e cena per un totale di 110mila pasti. Quanto al dato sociologico, l’età prevalente si è attestata tra i 31 e i 45 anni, con una significativa presenza anche di giovani dai 18 ai 30 anni. Fra i motivi dell’abbandono al degrado e alle intemperie dell’inverno, soprattutto i problemi sanitari, seguiti da dipendenza dall’alcol e da patologie psichiatriche. Fuori dalle strutture di ricovero, la Sala Operativa Sociale ha effettuato 10mila interventi su strada per ricognizioni ordinarie e sulla base di segnalazioni provenienti dal numero verde della sala operativa del Comune. Durante gli interventi sono stati distribuiti beni di prima necessità a circa 500 persone che hanno rifiutato l’accoglienza nei Centri territoriali comunali. Soddisfazione per i risultati del Piano esprime l’assessore alle politiche sociali Sveva Belviso: «Rispetto allo scorso anno, oltre a un maggior numero di strutture, abbiamo aumentato del 65% i posti a disposizione ogni notte.

Le persone con fragilità continueranno ad essere seguite dai nostri servizi sociali».

Commenti