La pianta dell’assenzio fornisce una sostanza contro la malaria

La malaria è una malattia infettiva trasmessa all’uomo dalle zanzare anopheles; in certi continenti è endemica e causa un altissimo numero di morti. L’accesso malarico è caratterizzato da febbre molto alta (con brividi), cefalea, anemia, dolori muscolari. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità è una malattia sottostimata; contro di essa nei Paesi poveri - che sono i più colpiti - non è possibile ottenere buoni risultati perché mancano i farmaci necessari. Nei Paesi ricchi, invece, la ricerca di nuove terapie va avanti senza ostacoli. Recentemente la Sigma-Tau Pharmaceuticals, consociata americana del Gruppo Sigma-Tau, ha raggiunto un accordo con il Walter Reed-Institute of Research per completare lo sviluppo di un nuovo farmaco contro la malaria grave e per presentare la richiesta di approvazione alla Fda americana.
Successivamente il nuovo farmaco - indicato in questa fase come «i.v.». (artesumato intravenoso) - sarà registrato in Europa e nei molti Paesi in cui la malaria è endemica. L’artesumato intravenoso è un prodotto di sintesi dell’artemisina, che a sua volta deriva dall’artemisia annua (che è la pianta di assenzio dolce). È stato sviluppato per sconfiggere i casi più gravi di malaria: almeno 20 su cento con un preciso obiettivo: prevenire la mortalità, o almeno ridurla.


La battaglia contro questa malattia è lunga e difficile: le sue complicazioni causano ogni anno 3 milioni di morti (due milioni sono bambini che hanno meno di 5 anni) nel continente africano e in quello asiatico. L’artesumato intravenoso, se verrà approvato dall’Fda americano, potrà entrare in commercio nel 2008. Contribuirà certamente al trattamento di casi oggi definiti «senza speranza».

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