Roma

Piazza Navona e dintorni Divagazioni golose tra un dono e una calza

La passeggiata tra le tradizionali bancarelle è l’occasione per scoprire ristoranti, wine-bar e negozi irresistibili

Chiara Cirillo

C’è tempo fino a venerdì per dare un’occhiata alle bancarelle di piazza Navona, appuntamento tutto romano ancora imperdibile e affascinante, malgrado la globalizzazione e il consumismo si siano fatti strada anche lì. Ma tant’è. Con l’Epifania, oltre alle feste, anche baracche e burattini se ne andranno via. Così romani e turisti, grandi e piccoli si affollano in queste ore tra calze, giocattoli e Befane improbabili. Un’occasione per un’overdose di festosità ma anche per una passeggiata in una zona di Roma che non finisce mai di stupire. Intorno alle luci e ai colori dei banchi, tra il Pantheon, corso Vittorio Emanuele e Campo de’ Fiori sono aperti per le feste - e fino a tardi - ristoranti, sale da tè e wine bar dove trovare riparo dal freddo, fare un vero e proprio pasto o solo uno spuntino e continuare a festeggiare. Vediamone alcuni.
A due passi dalla piazza, c’è un posto dove gustare specialità latinoamericane: è Baires (corso Rinascimento, 1 tel. 06/6861293). Un indirizzo da annotare se si ha voglia dei succulenti sapori dell’Argentina. Spazio dunque a tagli di carne argentina, a timballi di patate e manzo e alle classiche empanadas. Anche se ha aperto di recente, Acquanegra (largo del Teatro Valle, 9 tel. 06/97606025) è già un punto di riferimento (mondano), sia di giorno che di notte. Dalla prima colazione al cocktail bar, fino alle proposte per la cena, orario che vai, voglia che soddisfi. Il tutto in un ambiente allegro e giovane. Veterani della zona, in fatto di intrattenimento, sono quelli del John Bull, in corso Vittorio Emanuele 107a (tel. 066871537) che quest’anno hanno deciso di cambiare qualcosa. Il mitico pub tipicamente inglese, dagli arredi in legno e le pinte di birra, cambia musica e si sdoppia in un elegante wine bar. L’appendice si chiama Divinum e offre un’ampia scelta di proposte culinarie. Qualche traversa più in là, in via di monte Giordano, 12 (06/68801053) per una cena all’insegna della cucina tradizionale romana, con qualche gustosa proposta di pesce, c’è l’Antica Taverna, gestita con cordialità da Paolo e signora. I prezzi contenuti e la varietà della cucina, lo rendono un posto da scegliere anche all'ultimo minuto.
Discorso a parte merita il Coccodrillo, in via Giulia 14 (tel. 0668192650). Si tratta di un ristorante-wine bar tra i più interessanti e meglio dislocati di Roma. Qui la signora Angela, gentile patròn e ottima chef, si propone di «coccolare» i suoi clienti con una cucina che si trova al crocevia tra Toscana e Roma. Scelta filologicamente corretta, dal momento che Angela è di Orbetello, a metà strada tra la Capitale e Firenze, e assai gustosa. Alla tradizione toscana appartengono la squisita Ribollita, assai ardua da trovare (e così buona, poi) dalle nostre parti e soprattutto il pezzo forte del menu: le carni chianine e maremmane di cui lo staff può esibire, a richiesta, il nobile pedigree e che sono valorizzate con cotture ridotte al minimo e con olii di alta qualità. Alla tradizione romana si rifanno alcune proposte di primi e le polpettine di bollito. E il bollito (composto da vari pezzi e da ricche salse) è anche offerto come deviazione nordista. Un pasto eccellente accompagnato da una cantina non troppo enciclopedica ma giusta e con ricarichi onesti.
Torniamo in strada. Per un pomeriggio all’insegna di un buon tè caldo, un posto accogliente è Namastey (piazza del Paradiso, 69). Daniela, la giovane proprietaria, vi guiderà nella scelta del tè più adatto, da gustare al piano di sopra nella divertente e insolita sala da tè. Se i dolci del Natale non vi hanno soddisfatto, c’è un’elegante pasticceria proprio a due passi. Si chiama Josephine’s Bakery ed è una vera e propria boutique dei dolci. È in piazza del Paradiso, 56 e propone tutto il meglio della tradizione pasticciera inglese. Tra le creazioni, da provare il cheese cake o il carrot cake, poi naturalmente tanti biscottini e anche qualche proposta di pasticceria francese. Da Leonidas (via dei Redentoristi, 16) si parla di cioccolata. O meglio, del suo trionfo. Qui infatti, la si trova in tutte le declinazioni, insolite, impensabili, classiche, comunque buonissime. Più vicino al Pantheon, prima o dopo cena, val la pena premiarsi con un caffè-rito.

Il Caffè di Sant’Eustachio dal 1938 (piazza Sant’Eustachio, 82), è probabilmente il miglior indirizzo per gli amanti della miscela arabica, anche se ancora nessuno è riuscito a carpire il segreto di quella speciale crema gaudiosa. A questo punto, buon appetito e, buon Epifania!

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