«Pirati» sempre più abili attraverso sistemi sofisticati

La manager Fagnani spiega l’approccio delle imprese al tema

Nel 2007 negli Stati Uniti i danni economici dovute a perdite di dati aziendali sono più che raddoppiati rispetto all’anno precedente. Lo sostiene la dodicesima indagine annuale condotta dal Computer Security Institute (CSI) su un campione di circa 500 tra istituzioni, università e agenzie governative statunitensi. Hanno risposto all’indagine i responsabili della sicurezza informatica interna.
Le perdite finanziarie sono schizzate da 168mila dollari del 2006 a 350.424 nel 2007. Era dal 2004 che non si registravano perdite così ingenti. Il 18% degli intervistati ha dichiarato di aver subito uno o più tipi di attacchi informatici (malware).
La prima causa delle perdite finanziarie è l’attacco finalizzato alla frode finanziaria che, dopo sette anni, ha fatto slittare il virus che cancella i dati in seconda posizione. Anche l’intrusione di persone esterne non autorizzate genera pesanti danni al sistema. Tra le pratiche interne che mettono più a rischio di attacco c’è l’abuso della rete Internet interna o delle e-mail: navigare in siti pornografici o installare software pirata favorisce l’accesso ai virus. Il 59% dei responsabili intervistati attribuisce all’abuso di Internet i problemi alla sicurezza, il 52% alla ricezione e lettura di e-mail che contengono virus. Nell’ultimo anno, tuttavia, la percentuale di coloro che affermano di aver ricevuto un attacco informatico è scesa dal 53% del 2006 (e dal 56% del 2005) al 46% del 2007.
Quello della sicurezza informatica è, quindi, un mercato florido per le software house, destinato a crescere nei prossimi anni in modo esponenziale. Gli analisti di Gartner hanno calcolato che l’industria degli applicativi per la sicurezza nel 2005 ha totalizzato 7,4 miliardi di dollari di fatturato, quasi il 15% in più rispetto al 2004 (6,4 miliardi di dollari), di cui più di 4 miliardi provenienti dai software antivirus, pari al 54,3% del fatturato totale. Il 61% delle aziende dell’indagine ha sostenuto di aver allocato il 5% del budget per l’informatica in sistemi di sicurezza. Nel 2006 erano il 53%. Segno che piano piano sta crescendo la sensibilità e l’investimento per la sicurezza. Secondo i maggiori analisti del settore - Idc, Merryll Lynch e Forrester Research - nel 2008 la spesa in Information technology (IT, sistemi informatici) dovrebbe crescere tra l’1,5% e il 5% a livello globale e, di conseguenza, aumenterà anche la spesa per la sicurezza It.


Per ciò che riguarda il mercato dei sistemi di ispezione delle intrusioni e prevenzione delle intrusioni Frost & Sullivan stima che il mercato è destinato a crescere a livello globale dai 392 milioni di dollari del 2007 a 2,7 miliardi nei prossimi cinque anni.

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