Anna Oliverio Ferraris è psicologa e psicoterapeuta, insegna psicologia dello sviluppo alla Sapienza di Roma.
Che cosa pensano le donne italiane oggi del fare figli?
«Quando ne parlo con le mie studentesse mi rispondono: Volentieri metteremmo su famiglia, ma non troviamo un partner stabile. Le difficoltà economiche e la precarietà sentimentale sono elementi decisivi, anche se il tema è complesso».
Quindi il valore «famiglia» è stabile?
«Un cambiamento cè stato. Le donne si proiettano nel lavoro molto più che in passato. Ma questo non annulla affatto il desiderio di maternità. Lo sposta soltanto più avanti. E più avanti con gli anni la fertilità diminuisce. E dunque si fanno meno figli».
Questo accade solo in Italia?
«Si può influire sulla mentalità di una popolazione anche con provvedimenti economici: in Italia le donne non sono protette da leggi adeguate. Noi non abbiamo, o abbiamo perso, lattenzione dello stato alle nascite, che fa parte della pianificazione di un paese e della sua scala di priorità».
E lemancipazione femminile, il diritto delle donne a occuparsi di altro che non sia la famiglia?
«Guardi che luscita di casa delle donne non è stata solo determinata da fattori culturali ma, anzi, più spesso economici. Era necessario che le donne lavorassero. Non è e non è stata tutta ambizione».
Insomma è ancora tempo di fare figli?
«La situazione non mi sembra così drammatica come la si dipinge.
«Pochi soldi, poche leggi e maternità tardive alla base del problema»
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