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Abusi su minori, ricorso respinto: il cardinale Pell resta in carcere

Abusi su minori, ricorso respinto: il cardinale Pell resta in carcere

Il cardinale australiano George Pell dovrà rimanese in carcere. È stato infatti respinto il suo ricorso in appello contro la sentenza di condanna unanime dello scorso dicembre per abusi sessuali su minori. «Continuerà a scontare la sua pena di 6 anni in prigione», ha dichiarato il giudice capo della Corte Suprema dello stato australiano di Victoria, Anne Ferguson, annunciando che ha perso il ricorso con una sentenza a maggioranza di 2 a 1.

L'ex tesoriere del Vaticano, che ha 78 anni, dallo scorso marzo sta scontando la condanna a 6 anni per aver abusato sessualmente di due ragazzini di 13 anni negli anni Novanta, quando erano coristi della cattedrale St. Patrick, a Melbourne. Pell è il più alto prelato della Chiesa cattolica mai condannato per abusi sessuali su minori e il verdetto, dopo oltre due mesi di deliberazione da parte dei giudici, è stato pronunciato in un tribunale affollato da vittime di abusi, attivisti, avvocati e giornalista.

«Come per altre vicende, la Congregazione per la Dottrina della Fede attende gli esiti del processo in corso e la conclusione definitiva di tutti i gradi di giudizio prima di occuparsi del caso. Come dichiarato dalla Sala Stampa il 26 febbraio scorso, il Santo Padre aveva già confermato le misure cautelari disposte nei confronti del Card.

George Pell al rientro del cardinale in Australia, ossia, come di norma, la proibizione dell'esercizio pubblico del ministero e il divieto di contatto in qualsiasi modo e forma con minori di età», è stata la dichiarazione del direttore della sala stampa vaticana Matteo Bruni.

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