Sisma Centro Italia

Alloggi vuoti a nuove vittime: tetto per 2 famiglie

Sono della zona di Rieti, altri 8 in arrivo. Il sindaco: «Ci sono 354 appartamenti a disposizione»

Alloggi vuoti a nuove vittime: tetto per 2 famiglie

nostro inviato a L'Aquila

Bocciate a parole, coccolate come soluzione da adottare fuori dai riflettori. Le New Town dell'Aquila costruite dopo il sisma del 2009, oltre ad avere evitato un'emergenza sociale in Abruzzo, stanno emergendo come una risposta temporanea umana e realistica anche per le vittime del nuovo terremoto che ha colpito il Lazio e le Marche.

Il giorno dopo la scossa che ha semidistrutto Amatrice, il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente aveva subito dato la sua disponibilità ad ospitare 200 famiglie. Poco meno di un decimo degli sfollati, attualmente sistemati in strutture provvisorie, dalle tende ai palazzetti dello sport.

Molti degli appartamenti delle New Town abruzzesi si stanno liberando e lo spazio c'è. La promessa non era una boutade. Ieri, fuori dai riflettori, nel capoluogo abruzzese sono state assegnate le case alle prime due famiglie di terremotati laziali e marchigiani. «Per lo più parenti di persone ricoverate all'ospedale cittadino», spiega Paolo Pelino, assessore con delega all'assistenza alla popolazione. I pochi aquilani che sanno degli ospiti in arrivo, sono sicuri che saranno in tanti ad aderire all'invito di Cialente. Tra una settimana, spiega un ospite aquilano di uno dei centri del programma «Case», in quei paesi farà molto freddo e le tende non bastano.

Silenzio assoluto sull'identità dei primi ospiti. Oltre alle due famiglie già arrivate, ci sono altre otto richieste che sono arrivate e saranno presto evase. «Tempo di fare gli allacci delle utenze», assicura Cialente, che parlando con il Giornale aggiorna la cifra di alloggi disponibili: «Sono 354 appartamenti, in grado di ospitare altrettante famiglie di tutte le tipologie. Anche con i nonni».

Si passa per i canali ufficiali, anche se ieri la Protezione civile sottolineava come tutto dipende dalle scelte degli amministratori locali e, soprattutto, delle singole famiglie. Niente trasferimenti forzati, insomma. Il comune dell'Aquila è pronto ad accogliere le richieste che arriveranno dai singoli sfollati e anche quelle che passeranno dalla Protezione civile. L'idea di Cialente e che gli insediamenti del progetto «Casa» siano una soluzione temporanea. Gli sfollati delle aree terremotate del Lazio e delle Marche dovrebbero essere messi il più possibile vicini. Le New Town scelte sono quelle di Coppito tre, quattro chilometri dal centro. Poi, quando e se gli ospiti saranno in numero sufficiente, potrebbero essere organizzate delle navette per portare ogni giorno i cittadini nei rispettivi centri, ad esempio per frequentare le scuole. Un po' come succedeva con i ragazzi dell'Aquila ospitati nella costa, che facevano la spola con il capoluogo abruzzese, spiega Cialente. «Noi spendemmo tantissimo in alloggi temporanei per gli sfollati. Con quello che si potrà risparmiare ospitando qui gli sfollati, si potranno costruire più alloggi temporanei per la fase successiva».

Gli ospiti attuali del progetto Case non sono allarmati dal probabile arrivo dei nuovi ospiti. «Non lo sapevo ma va bene. Ormai ci sono diversi appartamenti liberi qui», spiega una signora ospite del quartiere costruito a Preturo mentre aspetta l'autobus che la porterà al supermercato. Difficile capire cosa faranno gli abitanti degli edifici danneggiati dall'ultimo sisma. Se decideranno di traslocare temporaneamente in città o cerchino di rimanere vicino alle case inagibili o distrutte. L'unica alternativa di medio termine alle New Town sono i moduli abitativi in legno temporanei. Perfetti per stare poco tempo. Pessimi se la ricostruzione durerà anni.

AnS

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