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Anche i baschi pronti al "sì": Rajoy oggi a rischio sfiducia

Anche i baschi pronti al "sì": Rajoy oggi a rischio sfiducia

Madrid - Una mozione di tortura, più che di sfiducia. Da ieri mattina, e proseguirà anche oggi col voto finale, nell'emiciclo del Parlamento di Spagna va avanti la lettura delle motivazioni per lasciare al suo posto di premier o riaccomodarlo tra i deputati, Mariano Rajoy, leader del Partido Popular, i cui vertici nazionali e regionali, pochi giorni fa, sono stati travolti da una condanna per corruzione (il caso Gurtel) che ha distribuito un totale di 351 anni di galera a una trentina di deputati, senatori, segretari, tesorieri e sindaci del PP.

Ieri, contro ogni previsione, i cinque parlamentari baschi del Partito Nazionalista (Pnv) hanno dichiarato che oggi voteranno favore della mozione di sfiducia: i baschi hanno spiegato che non hanno apprezzato la gestione del presidente del Governo della crisi con la Catalogna. Il Partito Socialista, autore da parte del suo segretario Pedro Sanchez, dispone di 84 deputati e può puntare su due opzioni per fare passare la sfiducia: avere il sostegno di Podemos di Pablo Iglesias che ha 67 voti e convincere gli ex alleati del PP, Ciudadanos (32 voti). E con il totale di 183 voti (7 più del necessario su 350) l'esecutivo passerebbe in automatico ai Socialisti fino alla naturale scadenza della legislatura nel 2020. Tuttavia il segretario Albert Rivera degli arancioni Ciudadanos ha già detto che non appoggerà il PSOE, ma che chiederà le elezioni anticipate per impedire a Sánchez la presidenza.

La seconda opzione dei Socialisti per ottenere i 176 voti è di chiedere aiuto ai partiti nazionalisti e indipendentisti, che mai Sánchez ha corteggiato: «Il PSOE non negozierà con gli indipendentisti. Se vogliono votare gratis per Pedro è un loro problema», recita un comunicato dei Socialisti.

Da parte sua, Rajoy, per fermare lo tsunami di Governo, potrebbe dimettersi: un gesto che bloccherebbe la mozione di censura e leverebbe a Sánchez la poltrona di premier, mentre Rajoy resterebbe fino al 2020 capo di un Governo incaricato per la normale amministrazione.

Resta altissimo il rischio ingovernabilità, più che in Italia.

Sia che Rajoy sia sfiduciato, sia che Sánchez diventi premier e sia che si vada a elezioni anticipate.

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