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Ancora scontri a Hong Kong: la polizia carica i manifestanti

Ancora scontri a Hong Kong: la polizia carica i manifestanti

Migliaia di persone hanno manifestato ieri a Hong Kong, nel dodicesimo weekend di proteste anti-governative, con la polizia in assetto antisommossa che ha iniziato a usare i lacrimogeni e spray urticanti per disperdere la folla. Gli scontri si sono verificati vicino a una stazione di polizia: gli agenti hanno usato i manganelli contro i manifestanti, che si erano riuniti nel quartiere Kwun Tong di Kowloon, i quali a loro volta hanno risposto col lancio di bottiglie e bastoni di bambù. Almeno una persona è stata fermata. I manifestanti, che avevano l'autorizzazione delle forze dell'ordine, hanno comunque scelto di coprire i loro volti con mascherine o sciarpe, indossando anche occhiali scuri. Obiettivo della marcia di oggi è protestare contro la sorveglianza delle autorità cinesi e la protezione della propria privacy.

La polizia, riportano le agenzie internazionali, è intervenuta con i lacrimogeni dopo che alcuni manifestanti hanno lanciato mattoni e molotov, mentre altri hanno preso d'assalto i cosiddetti «lampioni intelligenti» installati dalle autorità cittadine ed equipaggiati con telecamere di sorveglianza. Quattro stazioni della metropolitana sono state chiuse, nella zona di Kwun Tong, dove si svolge la marcia di protesta, sull'isola di Kowloon; nonostante ciò, in migliaia si sono radunati nelle strade di questo quartiere densamente popolata. È la prima volta che la polizia usa i lacrimogeni contro i manifestanti negli ultimi dieci giorni. Le ultime proteste nella ex colonia britannica si erano svolte in modo pacifico e col rilascio, oggi, del dipendente del consolato britannico arrestato a Shenzen Pechino sperava di allentare le tensioni. «Dopo ripetuti avvertimenti ai manifestanti, rimasti inascoltati, gli agenti hanno usato i lacrimogeni e una forza minima per disperdere la folla», ha spiegato in un comunicato il governo.

Ieri, infine, è stato rilasciato il dipendente del consolato britannico a Hong Kong, Simon Cheng. Lo ha reso noto la sua famiglia con un messaggio su Facebook: «Simon è tornato a Hong Kong».

Era stato fermato dalla polizia di Shenzhen.

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