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Bill Cosby torna in libertà. Le accuse non valide per il "mostro" del MeToo

Annullata la condanna per il popolare attore. La corte: "Il processo non è stato equo e corretto"

Bill Cosby torna in libertà. Le accuse non valide per il "mostro" del MeToo

Bill Cosby torna libero. La Corte Suprema della Pennsylvania ha annullato la condanna per violenza sessuale dell'attore, per anni conosciuto come il «Papà d'America», che può così uscire dal carcere. Cosby doveva scontare una pena dai tre ai dieci anni di carcere, decisione presa al termine di quello che è stato il primo processo di una celebrità dell'era #MeToo.

Dopo oltre due anni passati in una struttura di massima sicurezza fuori da Filadelfia, la Corte, composta da 7 membri, ha stabilito che all'83enne fu negato un processo equo nel 2018. La decisione di capovolgere la condanna è avvenuta in seguito al ritrovamento di un accordo tra il protagonista della sitcom I Robinson e un pubblico ministero, nel quale Cosby «preveniva» l'eventualità di essere accusato. La scarcerazione non é quindi arrivata perchè il comico non è stato ritenuto colpevole, ma per quella che é stata considerata una violazione dei suoi diritti nel processo penale.

In particolare, la massima autorità giudiziaria dello Stato ha stabilito che il procuratore distrettuale della contea di Montgomery Bruce Castor, coinvolto nelle indagini, ha indotto Cosby a pronunciare frasi incriminanti in una causa civile, promettendogli che le sue dichiarazioni non sarebbero state utilizzate nel procedimento penale.

In seguito però un altro procuratore, Kevin Steele, ha utilizzato i medesimi commenti per perseguirlo, non rispettando l'accordo e violando i suoi diritti contro l'autoincriminazione sanciti dal Quinto Emendamento. L'attore era stato arrestato nel 2015 per un episodio avvenuto del 2004 nella sua casa di Filadelfia, che lui ha sempre sostenuto essere stato consensuale. Secondo il tribunale, invece, Cosby drogò con barbiturici e poi violentò la presunta vittima Andrea Constand, oggi 48enne, che all'epoca era manager della squadra di basket femminile della Temple University, mentre lui faceva parte del consiglio d'amministrazione dell'ateneo. In seguito sono arrivate ad una cinquantina le donne che lo hanno accusato di molestie, ma lei é stata l'unica in grado di portarlo davanti ad una giuria.

Nel dicembre 2019 Cosby ha perso anche il giudizio di secondo grado: una Corte d'Appello ha respinto la richiesta di annullare la sentenza, basata sulla decisione del giudice di lasciare testimoniare altre cinque accusatrici (che gli avvocati contestavano).

La conferma del verdetto aveva suscitato la soddisfazione della presunta vittima: «Questo ci ricorda che nessuno è al di sopra della legge», era stato il commento di Constand, che si era detta «compiaciuta e sollevata». Mentre il portavoce dell'attore, Andrew Wyatt, aveva ribadito che Bill rimaneva fiducioso e riaffermava la sua innocenza: spiegando che in ogni caso non erano choccati dalla decisione, «perché ciò dimostra al mondo che non si tratta di giustizia, ma di uno schema politico per distruggerlo. Tuttavia non ci fermeranno e vinceremo davanti alla Corte Suprema dello stato». Anche il mese scorso i suoi legali hanno ribadito che il comico si é sempre «proclamato innocente», continuando a negare tutte le accuse contro di lui, definite «false e senza alcuna prova».

In quell'occasione a Cosby é stata negata la libertà condizionale perché ha rifiutato di partecipare ad un programma ad hoc per chi ha commesso crimini di natura sessuale.

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