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La bottiglia che ha viaggiato mezzo secolo per portare il messaggio di un tredicenne

Trovata in Australia la missiva scritta nel '69 da un emigrante su una nave

La bottiglia che ha viaggiato mezzo secolo per portare il messaggio di un tredicenne

Ha viaggiato per quasi cinquant'anni per i mari del mondo e alla fine ha fatto il suo lavoro di messaggio in una bottiglia. È stato ritrovato. E letto.

La scoperta è stata fatta da Paul Elliot, un pescatore del Sud dell'Australia che qualche giorno fa stava pescando con il figlio Jyah sulla spiaggia di Talya, vicino a Elliston. I due hanno visto la bottiglia, hanno visto che conteneva un foglietto e devono aver pensato di essere finiti in un romanzo dell'Ottocento. Almeno questo deve aver pensato papà Paul, perché Jyah ha sospettato che si trattasse di un falso. Strano mondo quello in cui i bambini non credono alle favole e i padri sì.

Fatto sta che i due hanno rotto la bottiglia e hanno aperto il messaggio. Scoprendo che la lettera - semistrappata ma ancora perfettamente leggibile - era su carta intestata della Fairstar Sitmar Line - la linea di navigazione che trasportò agli antipodi centinaia di migliaia di immigrati, compresi i cosiddetti «Ten Pound Poms», come erano noti i britannici che dopo la Seconda guerra mondiale si trasferirono in Australia e in Nuova Zelanda - e che era stata scritta il 17 novembre 1969 da un ragazzino di 13 anni, Paul Gilmore, che stava navigando con la sua famiglia dall'Inghilterra a Melbourne. Nella lettera Paul racconta che sta viaggiando sulla nave Fairstar e che chiunque avesse trovato la lettera avrebbe dovuto rispondergli e per questo fornisce il suo nuovo indirizzo di Melborune. Ed è quello che ha fatto Jyah, che ha più o meno l'età che aveva Paul quando scrisse il messaggio affidandolo poi alle onde dell'Oceano Indiano. Il ragazzino ha scritto un messaggio a quel suo coetaneo ideale, che oggi ha 63 anni.

La rete televisiva Abc Adelaide è riuscita a rintracciare la sorella di Paul Gilmore, Annie Crosslnad, che si è detta sorpresa della circostanza e ha svelato un particolare tenero e sorprendente. La donna non ha ancora potuto raccontare il ritrovamento della sua lettera al fratello perché questi è attualmente in mare aperto, in una crociera sul Baltico. La donna ha ricostruito la storia della sua famiglia, emigrata dalla Gran Bretagna in Australia in quel novembre 1969 e poi tornata in Europa qualche anno dopo, nel 1973. «Mio fratello maggiore Paul scriveva continuamente lettere nel corso di quella traversata, ne gettò in mare almeno sei, è incredibile ma non assurdo che almeno una sia stata ritrovata», racconta. È probabilmente l'inizio di un'amicizia epistolare tra due generazioni e tra due epoche.

Proprio qualche giorno fa un altro messaggio in bottiglia molto più recente è stato ritrovato da un operaio che stava pulendo un tratto della spiaggia di Torre Vado, in Salento. La bottiglia conteneva foto e ricordi di una delle vittime dell'attentato alla Manchester Arena del 22 maggio 2017, durante il concerto di Ariana Grande, ed era stata affidata al mare dalla madre della vittima.

La bottiglia in questo caso ha viaggiato per oltre 2500 miglia.

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