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Brigitte e le altre, caso al G7. Ed è rissa Macron-Bolsonaro

Scontro per gli insulti alla première dame: «Il Brasile merita un altro presidente». Merkel: «Io ultima donna tra i leader»

Brigitte e le altre, caso al G7. Ed è rissa Macron-Bolsonaro

Tirate in ballo al momento degli insulti. Messe a confronto, anzi in competizione, per l'aspetto fisico. Cos'altro, se no...? Le first lady del G7 fino a ieri erano il solito contorno frivolo all'appuntamento dei Grandi impegnati a fronteggiare le crisi internazionali. Gli uomini a parlare di programmi nucleari, desertificazione, dazi, commercio, e disuguaglianze. Anche quelle di genere, certo. Discusse in un summit in cui una sola donna siede al tavolo dei Big - Angela Merkel - l'unica presente anche nella foto di rito dei 24 leader intervenuti al G7. Le donne, cioè le «mogli di...», invece, da un'altra parte, ad assistere alle performance dei ballerini baschi, e a raccogliere, cestino in mano, il Piment d'Espelette, il celebre peperoncino francese. Un giro per panetterie, negozi, qualche canto tradizionale nella chiesa di Saint-Etienne. Tutto sarebbe trascorso nella solita irrilevanza, con fotografi al seguito a mettere in evidenza le mise e le smancerie delle signore (l'abito rosso di Brigitte e il bacio di Melania al canadese Trudeau). Tutto come sempre, se non fosse arrivato il presidente brasiliano Jair Bolsonaro a mettere il dito nella piaga. Infuriato per la decisione di Macron di parlare del disastro ambientale causato dai roghi in Amazzonia (alla fine il G7 ha stanziato 20 milioni di dollari) e indispettito per la minaccia di sanzioni («Non accettiamo attacchi francesi come se fossimo una colonia»), Bolsonaro non è riuscito a trattenersi e si è messo a commentare il tweet di uno sconosciuto che metteva a confronto le foto delle due first lady, la francese Brigitte, 66 anni, e la moglie di Bolsonaro, Michelle, 37 anni. «Adesso capite perché Macron perseguita Bolsonaro? È tutta invidia, presidente», ha scritto in maniera rozza e impietosa tale Rodrigo Andreaça. Commento del leader brasiliano: «Non umiliarlo». E a seguire una sfilza di kkkkkkkk, che stanno per «molte risate», apprezzamento all'utente velenoso.

Come prevedibile, chi ha riso meno è stato Macron. Certamente abituato alle facili ironie, dietro le spalle, per il matrimonio con una donna di 25 anni più grande di lui (il presidente francese ne ha 41), il leader dell'Eliseo probabilmente non si aspettava un attacco pubblico di questo genere. «Parole estremamente irrispettose» ha commentato Macron. Che ha poi approfittato per additare il maschilismo del leader latino-americano: «Le donne brasiliane si sono sicuramente vergognate di aver letto quello che ha scritto il loro presidente. Spero che molto rapidamente avranno un presidente che si comporti all'altezza».

È la politica che sconfina nell'insulto per interposta persona. E in questa, come in altre occasioni, chi finisce nel mirino sono le donne al fianco degli uomini di potere. Additate per la loro avvenenza, pesata sul piatto come carne al mercato, e in questo caso - gioco facile - pure per l'anagrafe. Ne sa qualcosa Michelle Obama, finita spesso nel doppio tritacarne sessista e razzista, definita dalla direttrice di una Ong e da un sindaco (donna) «una scimmia con i tacchi».

Ma stavolta il salto di qualità sta nell'attacco di un presidente in carica a un altro presidente in carica tramite first lady. Alla fine, a dare man forte al padrone di casa è arrivato il «maschilista» Trump (definizione di Michelle Obama): «Brigitte è stata spettacolare, ha trascorso bellissime ore in tour con Melania». Gli uomini a salvare il mondo, le donne fra degustazioni di vini e il ruolo di contorno che compete alle first lady, costrette a stare nell'angolo anche quando hanno contribuito al successo dei mariti. A sfuggire al teatrino è la britannica Carrie Symonds, first girlfriend sprovvista di anello al dito, che a Biarritz non è andata.

Nella guerra di insulti che tira per la giacchetta anche le donne, alla fine resiste lei, Angela Merkel. A chi le chiede se è preoccupata che quando lascerà l'incarico il G7 potrebbe tornare un club per soli uomini, replica nel suo stile: «Sono ancora qui».

Ed è la migliore risposta a qualsiasi attacco sessista.

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