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Brigitte, la moglie professoressa che ha inventato il suo Emmanuel

Il candidato: «Senza di lei non sarei io». Sognando l'Eliseo, gli corregge i discorsi e gli fa prendere lezioni di tecnica vocale

Brigitte, la moglie professoressa  che ha inventato il suo Emmanuel

Brigitte Trogneux è la moglie prof che tutti vorrebbero. Inconsciamente certo, perché in pochi ammetterebbero di essere bacchettati e anche soddisfatti, e ancora innamorati. «Senza di lei non sarei io». Dopo ventitre anni Emmanuel Macron è ancora felice con il suo amore adolescente, conosciuto a sedici anni, sui banchi di scuola del liceo La Providence, ad Amiens. Lei in cattedra però, dall'altra parte del mondo, quello degli adulti, dei mariti e dei figli. Macron ha subito scelto di stare da quella parte lì, di perdere la testa per quel caschetto biondo ben pettinato, professoressa di francese di 40 anni, amante del teatro e patita di letteratura, con la vocazione di scovare il talento nei suoi alunni, di trasmettere passione, ispirazione. E con Emmanuel ha funzionato così bene che ancora oggi lui la guarda e gli sognano gli occhi. Sessantatré anni lei, 39 lui. I suoi anni sono tanti e in un mondo maschilista forse troppi più di lui. Lei lo sa e ci lavora. Fitness e linea perfetta, gambette magre e lunghe, strizzate in pantaloni di pelle, perennemente abbronzata e fasciata da giubbini strech. fallo adesso, tra vinque anni la mia faccia sarà troppo rugosa», gli ha suggerito. E allora via , in marcia.

L'incontro fatale un giorno al corso di teatro. Lei aveva scelto «L'Arte della commedia» di Eduardo De Filippo. Lui già diceva che voleva sposarla, lei giura che allora non ci fu relazione perché nel suo mondo dei grandi c'erano già un marito e tre figli. Hanno aspettato- giurano- pazientato, carezzato l'idea di una storia alla luce del sole. Come una vetta conquistata a piccole tappe il matrimonio nel 2007. E così oggi sul palco dei vincitori guardano dall'alto, salutano, si baciano, si abbracciano. Fortissimi, unitissimi, perché la loro battaglia loro l'hanno già combattuta, sempre mano nella mano. «Il mio ossigeno», cinguetta lei, «la mia miglior amica» risponde lui. Bibi che lo indirizza, lo sistema, bisbiglia dritte sul nodo della cravatta prima di parlare in pubblico. Lo corregge con intramontabile indole da professoressa, gli suggerisce di lavorare sulla voce, di impostare un tono meno acuto, e lui lo fa, obbedisce, si affida. Lei che proviene da una nota famiglia borghese di produttori di cioccolato ha dimostrato di portare avanti fino in fondo le sue scelte. Nel movimento «En marche» di Manu ha anche coinvolto Tiphaine Auzière, la sua terza figlia nata nel 1984, avvocato diventata super attivista del movimento. Tutti e tre i figli hanno seguito la madre quando se n'è andata con Emmanuel e insieme passano anche i fine settimana da nonni insieme ai sette nipoti.

Controlla ogni suo spostamento e si assicura di preparargli la colazione. Che sia ricca, sostanziosa, buona. Lei sempre al suo fianco, come accadeva quando Emmanuel era ministro dell'Economia con Hollande. Nel novembre 2015, lo stesso Macron aveva raccontato a Canal+ che la moglie era presente alle riunioni più importanti. «C'è perchè mi accompagna,contribuisce ad un'altra atmosfera ed è importante. La sua opinione conta, ci passa molto tempo». Bibi continua a dire la sua prima di ogni importante intervento del marito. Ma in pubblico ha scelto di tacere. «Essere sposata con un uomo politico non è facile da gestire. Bisogna rimanere in piedi e tacere», aveva confidato la signora Macron a Paris Match nel 2016. Il suo modello di premiere dame è Carla Bruni: «è stata molto criticata, ma ha attraversato tutto questo con classe», spiegava. Bibi che corregge e lui che ubbidisce. Un libro in uscita a marzo racconta la coppia dietro le quinte. Le autrici, Caroline Derrien e Candice Nedelec, raccontano dei Macron e di un'ambizione per il potere che li unisce ancora di più. Bibi viene descritta come «gli occhi e le orecchie di Manu». Gli ha consigliato di prendere lezioni di tecnica vocale. Rilegge i discorsi del marito, controlla gli articoli usciti sulla stampa, accoglie i giornalisti per le interviste, segue Emmanuel in ogni spostamento. Per comunicare con lui, la miglior strada è passare per lei.

Sempre con la penna rossa in mano.

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