Elezioni Europee 2019

Carfagna non è candidata: Berlusconi la vuole a Roma

La strategia del Cavaliere: le donne più in vista di Fi restano nelle loro posizioni. Mussolini in due liste

Carfagna non è candidata: Berlusconi la vuole a Roma

Mara Carfagna per il Sud non c'è, Alessandra Mussolini due volte, al Centro e nel suo Meridione, Gabriella Giammanco entra a sorpresa al posto di Urania Papatheu per la Sicilia, nella circoscrizione Isole. Qualche sorpresa c'è nelle liste presentate ieri, dopo gli ultimi travagli, da Forza Italia per le europee. Quattro liste costruite attorno al nome del leader Silvio Berlusconi, una guidata dal vicepresidente Antonio Tajani, per il Centro.

La disponibilità della Carfagna a entrare in lista, alla vigilia della chiusura, dal Cavaliere viene considerata generosa e lo dice al telefono martedì sera alla vicepresidente della Camera. C'è il problema dell'alternanza di genere nelle preferenze, ma le donne-immagine del partito (anche le capigruppo Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini si erano offerte un paio di mesi fa per portare voti), Berlusconi vuole tenerle nei loro posti chiave in parlamento e far correre chi davvero andrà a Bruxelles. Come lui e il presidente del Parlamento europeo Tajani, che è appena stato segnalato come il più produttivo in questa legislatura.

Le chiacchiere attorno all'offerta della Carfagna, che qualcuno ha interpretato come un balzo in avanti, le stoppa Tajani. «Mi sto preoccupando di cercare consensi - spiega ad Agorà su Rai3-. A me non piacciono le polemiche interne. Ognuno rappresenta una risorsa e può contribuire alla campagna elettorale, anche senza candidarsi». La Carfagna, infatti, già ha un'agenda piena di appuntamenti, soprattutto nella sua Campania.

Lì compare in lista la nipote di Benito Mussolini, in chiave anti-FdI.L'eurodeputata uscente, che rientra in Fi dopo un anno di critiche, è seconda in lista al Centro, dopo Tajani, perché in quel collegio nel 2014 ha preso 81 mila voti, ma figura anche in ordine alfabetico nel Sud. Deve catturare i voti di destra, fronteggiando l'altro Mussolini, il pronipote del Duce Caio Giulio Cesare, nelle liste di FdI. «Tra l'originale e la copia - dice un azzurro- gli elettori sceglieranno il primo. E la Meloni non riuscirà a rubarci voti». Nella circoscrizione meridionale, la prima dopo Berlusconi è l'eurodeputata uscente Barbara Matera, seguono il leader Udc Lorenzo Cesa e i due campioni di voti Fulvio Martusciello e Aldo Patriciello. Poi, Giorgio Magliocca, presidente della Provincia di Caserta e Molly Cusolo, consigliere comunale di Benevento.

Al Centro sono in 15, dopo Tajani e Mussolini, Raffaele Bonsangue, Giovanni Bernini, Salvatore De Meo, Maria Di Masi, Alessandra Feduzi del movimento giovanile azzurro, Iacopo Ferri, Salvatore Ladaga, Rita Pieri, Mario Razzanelli, il social manager Simone Rebichini, l'imprenditrice marchigiana Annamaria Costanza Rozzi, figlia dell'expresidente dell'Ascoli Calcio, Olimpia Tarzia del Movimento per la Vita e Arianna Verucci.

Nel Nord-Ovest, dopo Berlusconi, ecco i due europarlamentari uscenti Lara Comi e Massimiliano Salini. Poi la deputata e atleta paralimpica Giusy Versace, il consigliere comunale milanese Pietro Tararella, il consigliere regionale uscente Mauro Parolini e anche un 27enne di origini tunisine, Amir Atrous. La lista del Nord Est è quella che ha scatenato le ire di Elisabetta Gardini, passata a FdI, per l'accordo con la Svp, che premierà Herbert Dorfmann. Dopo il Cav, la parlamentare triestina Sandra Savino, l'ex presidente della Camera leghista Irene Pivetti, la senatrice Roberta Toffanin.

Nelle Isole, con il leader corre l'eurodeputato sardo uscente Salvatore Cicu e la battaglia in Sicilia tra palermitani e catanesi la vincono i primi.

Il coordinatore Gianfranco Miccichè, oltre alla Giammanco, piazza Giuseppe Milazzo invece del candidato della Sicilia orientale, Giovanni La Via.

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