Coronavirus

"Mascherine non conformi" Bufera alla Camera e ora Fico le ritira

Polemica alla Camera per le mascherine fornite ai deputati. Delmastro (FdI): "Mai più dispositivi cinesi nella casa degli italiani"

"Mascherine non conformi" Bufera alla Camera e ora Fico le ritira

Esplode il caso mascherine cinesi alla Camera, col presidente Roberto Fico costretto a ritirare i dispositivi di protezione individuale. Le promesse dell'ex commissario per l'emergenza Covid Domenico Arcuri di avere solo mascherine chirurgiche italiane entro il mese di settembre non sono state evidentemente mantenute. "Le aziende italiane, poverine, ci mettono qualche tempo a raggiungere la produzione massima. In Cina le fanno da qualche decennio. Ma a settembre non ci saranno più mascherine cinesi, perché quelle italiane basteranno al nostro fabbisogno", diceva Arcuri mesi fa, come ricordato da La Verità. E ancora: "Abbiamo fatto un accordo con due grandi aziende italiane che stanno producendo 51 macchine che a regime, entro la fine di giugno, produrranno 31 milioni di mascherine chirurgiche al giorno". Eppure le cose non sono andate proprio in questo modo. I numeroni sparati dal commissario sono stati smentiti dal fatto che ancora oggi il Paese stia perlopiù dipendendo da mascherine d'importazione, arrivate direttamente dalla Cina. Secondo quanto riferito da La Verità, dalla metà di maggio fino allo scorso ottobre sono arrivate in Italia ben 1,7 miliardi di mascherine.

La denuncia di Delmastro

Ad essere dotati di Dpi d'importazione anche i parlamentari, come denunciato in queste ultime ore da Andrea Delmastro, deputato di Fratelli d'Italia. Ed ora è polemica. "Dopo la mia denuncia di ieri alla camera dei Deputati, le mascherine Ffp2 cinesi, improvvidamente poste a disposizione dei deputati, sono state tutte rimosse", ha annunciato il rappresentante di FdI, come riportato da Agi. "Sappiamo che il presidente Fico non ci sente quando chiediamo che le aziende italiane vengano sostenute negli acquisti, sappiamo che questa maggioranza senza Patria non comprende il valore simbolico di acquistare italiano e quindi dobbiamo concludere che vi fossero anche problemi di sicurezza per i dispositivi acquistati in Cina". Delmastro ha inoltre chiesto di verificare almeno la capacità filtrante dei dispositivi made in China, ribadendo poi ancora una volta l'importanza di acquistare italiano, soprattutto per sostenere quelle aziende che sono state ricoventite proprio per sopperire alla mancanza di dispositivi. "Oggi abbiamo vinto ottenendo la rimozione delle mascherine, ma non ci arrenderemo: mai più dispositivi cinesi nella casa degli italiani", ha concluso il deputato di Fratelli d'Italia.

A denunciare la situazione, anche il deputato del Carroccio Antonio Zennaro, che su Twitter ha postato una foto delle mascherine cinesi date in dotazione ai parlamentari. Lo stesso Zannaro, lo scorso settembre, aveva avanzato un'istanza di accesso agli atti rivolta ad Arcuri per comprendere quanti Dpi fossero stati effettivamente importati dall'estero. Una richiesta rimasta inascoltata. Persino l'interrogazione parlamentare presentata il mese successivo non portò a nulla.

Adesso, tuttavia, sappiamo molto di più su queste mascherine e sui bassi standard qualitativi di alcune. Tante le notizie di sequestri in questi ultimi giorni. Un duro colpo da incassare per il riconfermato ministro della Salute Roberto Speranza, che era stato così tranquillo da affermare: "Mi sento di dire con assoluta sicurezza che i controlli e le verifiche sono fatti con la massima attenzione, e che le mascherine in commercio sul nostro territorio nazionale sono mascherine sicure".

Le reazioni

La denuncia di Andrea Delmastro ha naturalmente provocato la reazione di alcuni esponenti della maggioranza. "Vorrei ricordare al collega di FdI che esistono i questori della Camera e che uno dei tre questori, Edmondo Cirielli, appartiene al gruppo di FdI. Quindi perché FdI non si rivolge a Cirielli per avere le risposte?", ha ribattuto un risentito Federico Fornaro, capogruppo di Leu. "Sono io che ho denunciato la cosa non voglio una medaglia per questo. Purtroppo c'è stato un pasticcio, che tutti insieme dobbiamo correggere. Vedremo se c'è qualcuno che ha sbagliato, intanto abbiano tolto di mezzo queste mascherine. Chiudiamola qui", ha invece replicato il leghista Marzio Liuni, cercando di riportare la calma.

Maria Edera Spadoni, presidente di turno alla Camera, ha invece annunciato un'istruttoria.

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