Elezioni Politiche 2018

Clamoroso, il collegio di De Gasperi al Carroccio

A Pergine Valsugana per la prima volta vince un non democristiano: Fugatti sbaraglia Dellai

Clamoroso, il collegio di De Gasperi al Carroccio

Il cappotto del centrodestra a trazione leghista in Trentino è cosa nota. Tutti i collegi sono stati dominati dai candidati dell'alleanza Salvini-Berlusconi-Meloni: sei seggi su sei fra Montecitorio e Palazzo Madama. Ma c'è qualcosa che ha scioccato maggiormente il centrosinistra, soprattutto la sua ala cattolica ed ex democristiana: il collegio della Camera di Pergine-Valsugana.

A molti questo nome non dirà nulla, ma dal dopoguerra questa zona ha sempre eletto un parlamentare democristiano prima e del centrosinistra poi. Sì, per decenni è stato un feudo che il centrodestra non è mai riuscito a fare proprio. Ma l'aria è cambiata e il segretario della Lega Nord del Trentino, Maurizio Fugatti, ha conquistato un seggio storico. Qui è sempre stato eletto Alcide De Gasperi, ex segretario della Dc ed ex presidente del Consiglio nel primo dopoguerra. Il leader democristiano era stato deputato anche durante il Regno d'Italia nelle file del Partito Popolare raccogliendo i voti sempre in questo collegio.

D'altronde, in Trentino la Democrazia cristiana, che ha regnato dal dopoguerra fino alla sua fine nel 1994, non è stata un semplice partito. Faceva il governo e l'opposizione, dava la spinta e frenava. Insomma, è stata il faro politico, sociale ed economico della regione.

Essere democristiani era come abbracciare una fede. Qui sono cresciuti anche altri esponenti storici dello scudocrociato come Flaminio Piccoli e Beniamino Andreatta oltre a De Gasperi. E la tradizione è stata conservata. Dopo la lunga fila di eletti per la Dc, è stata la volta della Margherita, dell'Ulivo, del Pd, naturalmente tutti di area cattolica, una caratteristica del Trentino. Attenzione, oggi la cristianità della regione non è entrata in crisi, semplicemente i cittadini, a prescindere dalla fede, hanno puntato su candidati convincenti e vincenti.

«Abbiamo intercettato la disaffezione della gente. Questo risultato punisce l'incapacità del centrosinistra di comprendere la realtà e il malessere dei cittadini. Così gli elettori ci hanno premiato», ha detto Fugatti dopo il risultato che ha spazzato via il centrosinistra trentino.

L'elettorato lo ha incoronato con il 44,56% dei voti, sbaragliando il colosso che da vent'anni domina la politica locale, cioè quel Lorenzo Dellai ex sindaco di Trento, ex presidente della Provincia e, adesso, ex deputato. Difficile non ricordare il laboratorio politico del Trentino, il battesimo della Margherita, quel soggetto politico cristiano democratico che nel 2002 aspirava in qualche modo a diventare la Dc del ventunesimo secolo. Bene, fu proprio Dellai, allora segretario del Partito popolare del Trentino, il propulsore del movimento e della prima lista che si presentò alle elezioni regionali. Ma l'epoca dei laboratori è tramontata, oggi i cittadini desiderano concretezza e credibilità.

E l'hanno trovata sull'altro fronte.

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