Elezioni Comunali 2017

"Col centrodestra unito dimostreremo a tutti come si amministra"

L'ex ministro Mariastella Gelmini: "È un test nel rapporto tra gli italiani e la politica. Noi formula vincente"

"Col centrodestra unito dimostreremo a tutti come si amministra"

Onorevole Mariastella Gelmini, nove milioni di italiani al voto in mille Comuni...

«Nove milioni di italiani che votano è una cifra importante, rappresentano un test nel rapporto tra gli italiani e la politica. Dobbiamo capire quante persone vanno a votare».

Vede un alto rischio di astensionismo?

«Abbiamo avuto il referendum costituzionale con il 65,5 per cento di affluenza ma alle politiche un astensionismo molto alto. Questo è prima di tutto un test sul rapporto tra politica e italiani».

Una specie di giudizio su come si sta comportando la politica?

«Un giudizio su quanto gli italiani avvertano la necessità di andare a votare e su quanto peso diano all'elezione del sindaco della città, alle liste politiche o civiche e alla qualità dei candidati. La misurazione del voto politico si presta a molte variabili».

Sarà anche un test per capire se la formula del centrodestra unito funziona ancora?

«Certamente, perché il centrodestra è unito nella stragrande maggioranza dei Comuni che vanno al voto e ci misuriamo in Comuni di peso: penso a Como e Monza in Lombardia, a Genova che è un test importante, a L'Aquila, a Lecce e a Palermo».

I rapporti con la Lega sembrano più difficili al Centro e al Sud.

«Siamo uniti dappertutto, la differenza è nel peso diverso della Lega al Nord rispetto al Sud, ma sostanzialmente c'è unità anche lì».

Renzi dice che si andrà a votare nel 2018. È la fine del dialogo sulla legge elettorale?

«Noi pensiamo che nonostante l'incidente dell'emendamento sul Trentino, le forze politiche non si possano esimere dalla responsabilità di consegnare al Paese leggi elettorali omogenee per Camera e Senato. Poi la scelta sulla data del voto toccherà al presidente della Repubblica. Mi auguro che al netto del dibattito sulla legge elettorale, il ragionamento sulle politiche non faccia andare in secondo piano il voto amministrativo».

Un capovolgimento di prospettiva?

«I sindaci incidono molto più dei parlamentari sulla vita dei cittadini. Pensi a quel che è accaduto con la Raggi a Roma e con l'Appendino a Torino: l'onestà è fondamentale ma lo sono anche competenza e esperienza».

Si è parlato di intesa dopo il voto tra Berlusconi e Renzi. Vede punti di contatto nei programmi?

«I nostri programmi sono alternativi alla sinistra e anche il nostro modo di fare campagna elettorale nei mercati, nelle piazze, tra la gente e non solo in tv. Insieme battiamo molto sulla sicurezza, sulla lotta al degrado, sulla pulizia, soprattutto nelle grandi città».

Siete in sintonia anche sull'immigrazione? Qual è la posizione di Forza Italia?

«Diametralmente opposta alla marcia della sinistra fatta a Milano. Il nostro è un Paese solidale e accogliente, in cui l'integrazione deve andare di pari passo con la legalità e il rispetto delle regole».

I tagli del governo costringono i Comuni ai salti mortali. Come salvare i servizi?

«Serve rispetto per i soldi dei cittadini, in un momento in cui scarseggiano le risorse pubbliche. Non è una stagione in cui i Comuni possano fare cassa aumentando le tasse. Per noi è fondamentale tagliare gli sprechi e ridurre l'addizionale Irpef. La casa è diventata un privilegio e anche i commercianti sono oberati».

C'è malumore tra le donne per le carenze degli asili e la difficoltà nel conciliare lavoro e famiglia. Sembra che la politica abbia altre priorità.

«Il motivo per cui il Paese non fa figli è che le mamme sono costrette a scegliere tra il lavoro e la famiglia. Noi vogliamo ridurre il costo di iscrizione all'asilo nido e d'infanzia. Ben venga il bonus bebè messo da Renzi e introdotto per la prima volta da Berlusconi.

Ma la ricetta del centrodestra è molto più ambiziosa e fatta anche di conti in ordine».

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