L'articolo della domenica

Le colpe (e i silenzi) di noi occidentali per la violenza dell'islam

La penisola arabica, grazie al petrolio e agli investimenti finanziari in Occidente, era (ed è) il centro irradiatore dell'islamismo

Le colpe (e i silenzi) di noi occidentali per la violenza dell'islam

Per molti secoli tutti i progressi tecnici compiuti in Occidente sono stati adottati dai paesi islamici e viceversa. Ma nel XIX secolo l'Europa ha fatto dei progressi decisivi e nella prima guerra mondiale l'impero ottomano è stato sconfitto e si è disintegrato. Negli anni '20 Kemal Ataturk proclamò in Turchia uno Stato laico, abolì la sharia, introdusse il diritto europeo, proclamò l'uguaglianza dei sessi, proibì il velo delle donne e adottò l'alfabeto latino. Lo imitarono molti politici riformatori dei paesi del Mediterraneo e per un certo periodo di tempo in Libano, in Siria, in Giordania, in Irak, in Iran, in Egitto, in Libia, in Algeria e in Tunisia si ebbero dei regimi laici.

Ma nella zona più desertica e arretrata dell'impero, l'Arabia, sorse il movimento wahabita, che spiegò la superiorità degli occidentali come conseguenza del tradimento delle tradizionali credenze religiose e propose il ritorno alla sharia integrale e l'odio degli infedeli. Finita la guerra, un esercito di islamisti fanatici guidati da Abdul Aziz ibn Saud conquistò la Mecca e fondò l'Arabia Saudita. Dopo la seconda guerra mondiale il presidente americano Roosevelt negoziò con il vecchio re un accordo per lo sfruttamento congiunto del petrolio assicurando la protezione perpetua degli Usa. Una protezione che si è vista quando Saddam Hussein ha attaccato il Kuwait e gli americani lo hanno annientato.

All'interno dell'Arabia Saudita vale la sharia più barbarica. Lapidazione della adultera, decapitazione o mille frustate in pubblico per blasfemia, taglio della mano e del piede per furto, proibizione dell'alcol, condanna di ogni altro culto, in sostanza il totalitarismo più cupo. E con la sterminata quantità di denaro guadagnata col petrolio i sauditi hanno creato dappertutto moschee che propagandano lo stesso tipo di vita sociale e di sharia e finanziato gruppi armati che la impongono. È stata la penisola arabica il centro irradiatore dell'islamismo e continua a esserlo grazie al petrolio e agli investimenti finanziari in Occidente. Per cui noi dovremmo ritenerci perlomeno corresponsabili delle sue azioni.

Però non ho mai visto nessuno porsi problemi morali perché fa affari con loro.

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