Festival di Sanremo

Fiorello animatore, ma il Festival non è un villaggio vacanze

Brucoli, Costa d'Avorio, Marileva, Pila, San Sicario, Sanremo. Non c'è molta differenza per Fiorello

Fiorello animatore, ma il Festival non è un villaggio vacanze

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Brucoli, Costa d'Avorio, Marileva, Pila, San Sicario, Sanremo. Non c'è molta differenza per Fiorello. Animatore di villaggi turistici era, animatore di spettacoli radiotelevisivi è e rimane. Bravo, bravissimo ma sul limite ultimo di fregare se stesso, di bruciare il patrimonio andando oltre il confine, come accade appunto in certi complessi alberghieri di mare e montagna, balli, giochi, karaoke, approcci amorosi, caccia al tesoro, imitatori, cantanti, lo spettacolo è assicurato, l'animatore tiene allegra la compagnia, la distrae, la stuzzica, alla fine se ne frega e pensa a traslocare altrove.

Dicono che lo stesso stia rimuginando Fiorello, forse Discovery, forse La7, alla Rai ha dato e continua a dare ma le ultime e continue uscite, diurne e notturne, sono il segnale di un logorio dello show moderno, molta fuffa e poca polpa, forse colpa degli autori (bah), forse di una routine che, a volte, si manifesta e porta a gag scontate e/o imbarazzanti. Non è facile essere Benigni e nemmeno Jimmy Fallon, evocato dal conduttore Amadeus, l'americano vanta anche una laurea breve in lettere e, caro penta-direttore artistico, sarebbe opportuno non fare paragoni, altrimenti potrei provocare con non è mai troppo tardi.

Fiorello Rosario Tindaro rischia di rovinare l'immagine bella costruita nel tempo, consapevole di avere esagerato, tenta di rimediare sempre con un'ulteriore farsa, inserisce il pilota automatico del cazzeggio e parte l'applauso, dovrebbe invece capire, ne ha la capacità, che il villaggio di Sanremo non è «u' mare coi pisci», la fine del mondo, come aveva commentato, sbirciando il suo primo luna park turistico di Brucoli, femmine bellissime in topless e danzanti e acchiappanti. Il festival non è un festino anche se ormai vale la qualunque, drogato di share e di pubblicità.

Rosario «Ciuri» non può essere uno, nessuno, centomila (euro) e si ricordi che passare dal ballo del qua qua a quello del quaquaraquà è un attimo.

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