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D'Alema punzecchia il Pd. Ma viene bacchettato sul caso Colombia

L'ex premier se la prende con i vertici dem: "Non so che rapporti abbiano con la società italiana". Poi gli utenti sul web lo incalzano

D'Alema punzecchia il Pd. Ma viene bacchettato sul caso Colombia

Ieri è arrivata un'onda di consigli da storici esponenti della sinistra, da Pier Luigi Bersani che ha invocato un partito nuovo a Walter Veltroni che ha suggerito di trovare concretezza sociale e idealità. A esprimersi sul Partito democratico è stato anche Massimo D'Alema, che non ha risparmiato parole molto critiche all'indirizzo del corso guidato da Enrico Letta. Un'uscita che però ha innescato un effetto boomerang, visto che sui social gli utenti gli hanno rinfacciato il caso Colombia.

D'Alema attacca il Pd

L'ex presidente del Consiglio ha bocciato in toto la strategia utilizzata nel corso di questa campagna elettorale dal Pd, che puntava a poter vantare di essere la prima forza politica del Paese dopo essersi intestata l'agenda Draghi. Una mossa che non ha prodotto risultati positivi, come dimostra la disfatta elettorale dell'alleanza con i partitini di centrosinistra. "Io non so che rapporti abbiano i dirigenti del Pd con la società italiana. Mi domando persino dove prendano il caffè la mattina", ha tuonato D'Alema.

In effetti il risultato emerso dalle urne domenica 25 settembre ha fotografato esattamente l'opposto della situazione che i dem si auspicavano, visto che ha trionfato Fratelli d'Italia e ha fatto una piccola rimonta il Movimento 5 Stelle negli ultimi giorni prima del voto. In tal senso D'Alema ha osservato che la scena delle elezioni "è stata dominata dai due leader che hanno contrastato Draghi". E ha fatto un accenno a quanto avvenuto in passato: "La tecnocrazia evoca sempre il populismo e la vicenda Monti avrebbe dovuto vaccinare il Pd".

Gli utenti e il caso Colombia

Le dichiarazioni dell'ex premier hanno ovviamente trovato spazio sui social, dove però gli utenti non hanno affatto dimenticato il famoso caso Colombia. Si parla di una presunta intermediazione per la vendita di armi alla Colombia, anche se il diretto interessato si è difeso sostenendo di non essere "uno che va a fare mediazione di vendita". Occorre fare chiarezza su una vicenda di rilievo ed è proprio su questo caso che il web non ha perdonato.

Il giornalista Giorgio La Porta sul proprio profilo Twitter si è chiesto se il D'Alema che cerca di impartire lezioni al Partito democratico è lo stesso che sarebbe coinvolto nel caso Colombia. Una domanda retorica accompagnata da interrogativi che necessiterebbero della giusta attenzione: "Nessuno ha il coraggio di fare domande? La cosa è già chiusa perché è di sinistra?". In effetti in passato esponenti del centrodestra sono stati messi alla gogna pubblica per mere indagini o indiscrezioni, mentre in questa circostanza non è stata riservata la stessa copertura giornalistica.

Non mancano le reazioni degli utenti sotto il post. C'è chi va dritto al punto e denuncia il doppiopesismo della giustizia: "Ha la immunità sinistroide"; "La magistratura rossa ha insabbiato bene". Altri invece si lasciano andare a giudizi personali diretti proprio a D'Alema: "Che sia un intrallazzatore è fuor di dubbio"; "È lo stesso che esalta la Cina comunista guarda caso"; "Pensa che il 'grande Bersani' era un suo fido, pensa...

e ci sono anche gli estimatori".

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