Dall'Ucraina all'energia. Salvini accoglie i ministri per il G7 dei Trasporti

Una barba bianca e luccicante sale il maestoso salone di Palazzo Reale. Matteo Salvini accoglie con particolare enfasi il collega canadese

Dall'Ucraina all'energia. Salvini accoglie i ministri per il G7 dei Trasporti
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Una barba bianca e luccicante sale il maestoso salone di Palazzo Reale. Matteo Salvini accoglie con particolare enfasi il collega canadese: «Ha appena comprato un'Alfa Romeo. È un sostenitore». Paolo Rodriguez sta al gioco e a sorpresa aggiunge in italiano: «L'auto ibrida verrà consegnata la settimana prossima. Made in Italy», conclude divertito. «Pubblicità progresso», controreplica pronto il vicepremier. Il G 7 dei Trasporti si apre così a Milano fra sorrisi, strette di mano e siparietti. Si parla di sostenibilità e di decarbonizzazione, si fa il punto sulla crisi del Mar Rosso e Salvini si fa portabandiera della crociata contro l'elettrico cinese che avanza a quattro ruote in tutto il mondo. Ci sono i ministri di Germania e Francia, Canada e Usa, Gran Bretagna e Giappone, ma la prima sessione viene dedicata all'Ucraina, rappresentata dal titolare delle Infrastrutture Oleksandr Kubrakov. Salvini ne approfitta per rilanciare la sua politica di pace che a tratti sconfina nel pacifismo: «Conto di fare tutto da ministro, da segretario della Lega e da papà perchè il 2024 torni ad essere un anno di pace su tutti fronti. E sbagliano quei leader che continuano a parlare di inviare soldati a combattere e a morire, che l'Europa torni comunità che costruisce la pace». Nel carosello dei faccia a faccia c'è spazio anche per un meeting con gli imprenditori che discutono di cooperazione e ricostruzione, ma prima si deve porre termine a questa ecatombe. Vertici e bilaterali, come quello fra Salvini e Rodriguez, si susseguono e andranno avanti per tre giorni, fino alla conferenza stampa finale di sabato del vicepremier. I temi in agenda si accavallano e a far sentire la sua voce c'è anche la Commissaria europea ai Trasporti Adina Valean.

«Il G7 - ha annunciato Salvini nell'intervista concessa al Giornale mercoledì scorso - sarà un grande momento di confronto, un'occasione di visibilità internazionale per Milano e per tutta Italia». Avanti così, dunque, fra momenti ufficiali e pause di relax, dedicate alla cultura. Oggi per esempio, le delegazioni visiteranno la mostra, allestita a Palazzo Reale, sui costumi del teatro italiano.

Contemporaneamente, si svolgono seminari di studio nell'ambito dell'evento. Come il convegno promosso dalla Regione Lombardia che diventa l'occasione per tornare a parlare del Ponte, una delle grandi sfide di questa legislatura. «Coloro che lavorano e spediscono le loro merci il Ponte lo vogliono - afferma l'amministratore delegato di Webuild Pietro Salini, in pratica chi deve realizzare l'opera - Bisogna risolvere tutte le critiche che vengono avanzate. Si stanno facendo 17 miliardi di investimenti e su questo dobbiamo riflettere».

Cifre monstre che Salini scompone per lanciare una frecciata ai detrattori del Ponte: «L'infrastruttura ha un valore di 4,5 miliardi, gli altri 13 sono ben altro e

rappresentano tutto ciò che chiedono coloro che sono critici». Insomma, le obiezioni sono superate, secondo il boss di Webuild, dai cantieri programmati. E il Ponte non sarà uno sfoggio di grandeur senza rapporto con il territorio.

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