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Dolores come Prince, allarme Fentanyl. È l'ultimo killer silenzioso delle rockstar

Potente oppiaceo sintetico, avrebbe causato anche la morte della cantante dei Cranberries (e di Jackson). Ed è facilissimo procurarselo

Dolores come Prince, allarme Fentanyl. È l'ultimo killer silenzioso delle rockstar

È stato trovato cadavere nell'ascensore della sua villa di Minneapolis a 57 anni. Fu subito aperta un'inchiesta sulla morte di Prince, che si era sentito male la sera prima sul suo aereo privato. Poi il responso, la morte per abuso di antidolorifici, in particolare di Fentanyl, un oppiaceo sintetico 50 volte più potente dell'eroina. Secondo i media il Fentanyl è causa dell'aumento dei casi di overdose. Un tempo si moriva di eroina... I maledetti del «club del 27», da Brian Jones a Jimi Hendrix, da Jim Morrison a Janis Joplin che morirono tutti a 27 anni a causa della polverina bianca. Oggi è tutto diverso, il Fentanyl lo prescrive direttamente il medico, non viene sequestrato negli aeroporti, insomma non crea problemi con la legge e non ti bolla come «drogato». E poi in caso di dolori acuti, se ben dosato, aiuta. Prince soffriva di incredibili dolori alle gambe e alla schiena e qualche giorno prima della morte aveva dovuto addirittura annullare un concerto. L'ultima in ordine di tempo - il 15 gennaio scorso - a cadere sotto i colpi del Fentanyl sarebbe Dolores O'Riordan, la cantante dei Cranberries nella cui camera d'albergo di Londra, secondo indiscrezioni, sarebbe stata trovata la sostanza. Tom Petty, re del rock stradaiolo, compagno di avventura di Bob Dylan e membro della superband Travelling Wylburys, portava i segni di una vita sulla corsia di sorpasso. Aveva un sacco di problemi di salute e soprattutto un dolore all'anca che lo faceva letteralmente impazzire. Quando morì, anche lui all'improvviso lo scorso ottobre, fu subito aperta un'inchiesta e il coroner arrivò rapidamente alla conclusione: overdose di Fentanyl.

In pochi ne parlano ma la sostanza è un vero veleno, tanto che a molti artisti viene prescritto anche un altro antidolorifico per lenirne l'effetto. Imbottito di medicinali di tutti i generi in questa Spoon River di rockstar era Michael Jackson. «Sono sempre sotto controllo medico - diceva - è l'unico modo per sentirmi tranquillo e per tutelare la mia salute». Paradossalmente le troppe medicine lo portarono alla morte. Prima della megatournée londinese che lo avrebbe dovuto rilanciare alla grande con uno show stellare, si dice che soffrisse da pazzi alle articolazioni delle braccia e delle gambe e che fosse in fase di depressione. Anche per lui il Fentanyl è stato fatale per una delle morti più choccanti e inaspettate dell'intero music business. Ma il numero di artisti che assume sostanze chimiche al posto delle droghe tradizionali è sempre maggiore.

Qualche tempo fa girava voce che persino Bob Dylan facesse uso di Fentanyl per i suoi acciacchi e l'elenco - vista la semplicità nel procurarselo e la non punibilità - va via via allungandosi, attenzione però, perché i cartelli messicani della droga ormai lo usano frequentemente per «tagliare» qualunque droga, dalla cannabis alla cocaina.

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