L'articolo della domenica

Il doppio gioco degli americani

Riusciranno gli europei a svegliarsi, a capire che sono stati sacrificati, che devono darsi un esercito, dei confini, difendersi e rivedere le loro alleanze?

Il doppio gioco degli americani

Dopo l'11 settembre gli americani sono intervenuti militarmente per punire quelli che chiamavano terroristi, perché non hanno mai voluto ammettere di essere di fronte ad un grande movimento religioso che voleva ripristinare l'islam delle origini. Alimentato da Fratelli Musulmani e wahhabiti sauditi, il movimento ha assunto forme diverse, dai Talebani ad Al Qaeda, fino al Califfato: una pluralità di nuclei con una ideologia e un nemico comune.

Gli americani hanno spianato la strada degli integralisti combattendo i dittatori laici che li tenevano a freno come Saddam, Assad e Gheddafi. E attaccando continuamente la Russia, che li blocca nel Caucaso e in Asia mentre Washington li combatte solo a parole, in quanto creature degli alleati sauditi e della Turchia di Erdogan. Uno Stato che ha sempre fatto il doppio gioco: ufficialmente combatteva gli islamisti ma, nel frattempo, finanziava e sosteneva l'Isis. A questo punto ha cominciato a crescere il malcontento europeo, dovuto ai migranti e agli attentati. Un malessere che ha portato alla nascita di numerosi partiti antieuropeisti, alla Brexit, al fallito golpe di Ankara.

Ma la politica americana di Obama e della Clinton non è cambiata. Continua ad appoggiare i Paesi arabi più retrogradi e radicali, a isolare Mosca spingendola nelle braccia di Iran e Cina.

Continua ad abbandonare l'Europa divisa e impotente. Riusciranno gli europei a svegliarsi, a capire che sono stati sacrificati, che devono darsi un esercito, dei confini, difendersi e rivedere le loro alleanze?

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