Coronavirus

"Entro settembre tutti vaccinati". I conti di Figliuolo

Le Regioni si lamentano: "Quasi finite le scorte". Il premier: "Consegne in arrivo". L'obiettivo è immunizzare i fragili e gli over 60 in un mese. Iniezioni in vacanza: si tratta, ma strada in salita

Draghi: ecco le dosi. I conti di Figliuolo. "Entro settembre tutti vaccinati"

Entro la fine di questa settimana un cittadino Ue su due avrà ricevuto almeno la prima dose di vaccino contro il Covid19. Più avanti gli Usa che hanno «doppiato» l'Europa perché qui ieri è stato raggiunto il 50 per cento dei cittadini immunizzati anche con la seconda dose.

Il commissario all'emergenza Francesco Paolo Figliuolo garantisce il massimo impegno: «Non dobbiamo mollare la presa sulle categorie da mettere in sicurezza ovvero fragili e over 60 che termineremo entro fine giugno», promette il generale che sottolinea come a regime venga somministrato fino al 95 per cento delle dosi distribuite. Tra vaccinati e guariti, precisa, 25 milioni di italiani sono protetti ed entro settembre «saremo tutti vaccinati».

Da Bruxelles le rassicurazioni del premier Mario Draghi: «In estate occorre accelerare la campagna vaccinale: le forniture arriveranno». Dichiarazioni che suonano come una indiretta risposta ai presidenti di regione, in testa Luca Zaia, Veneto, che ieri hanno rilanciato l'allarme su una possibile carenza di dosi che metterebbe a rischio anche i richiami oltre a rallentare le prime somministrazioni. «La presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen ha dato conto delle forniture di vaccini che continueranno ad arrivare in maniera sufficiente e non ci saranno sorprese», assicura Draghi. E le cifre fornite dalla Von del Leyen sono imponenti. «Quasi un miliardo di dosi di vaccino nel secondo semestre del 2021», annuncia la presidente. Si tratta esattamente di 981 milioni di dosi che verranno distribuite in Europa. Tra luglio e settembre dovrebbero arrivare 529 milioni di dosi, di cui oltre 100 milioni di AstraZeneca. Oltre 452 milioni dovrebbero poi arrivare a partire da ottobre. Sono 300 milioni le dosi di vaccino già distribuite in Ue, di cui ne sono state somministrate 245 milioni.

A proposito di richiami Draghi ha chiesto che l'Agenzia Europea del Farmaco, Ema dia indicazioni precise sull'ipotesi di un richiamo con vaccino diverso da quello inoculato con la prima dose. Secondo alcuni studi sarebbe addirittura più efficace fare il richiamo con un vaccino diverso piuttosto che con lo stesso. Resta aperta anche l'ipotesi della sospensione dei brevetti sui vaccini. Per trovare una soluzione che non infici l'interesse delle aziende a proseguire costosissime ricerche si sta valutando una terza via sulla quale lavora la Commissione, come confermato dallo stesso Draghi: «Si prevede il conferimento obbligatorio di licenze nei momenti di emergenza maggiori». Lo strumento legislativo sarebbe il compulsory licensing che permette a un governo di forzare il possessore di un brevetto al rilascio dei diritti d'uso sotto pagamento di royalties. Accanto a questa ipotesi resta la necessità di eliminare «ogni blocco alle esportazioni dei vaccini».

La campagna vaccinale corre: il 17,62 per cento della popolazione è immunizzata e il 35,27 ha ricevuto la prima dose. Picco delle somministrazioni il 21 maggio con oltre 548mila punture in 24 ore.

In prospettiva occorre trovare una soluzione per i richiami in vacanza ai quali Figliuolo non è contrario. Per il generale però occorre «un quadro armonico» evitando «transumanze di vaccini». Per il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia il richiamo in vacanza «può funzionare solo per periodi molto lunghi». Zaia però torna alla carica ribadendo che il Veneto intende vaccinare vacanzieri ed operatori turistici nelle settimane centrali di agosto. L'idea è quella, tra l'altro, di vaccinare con il monodose gli operatori turistici sotto i 60 anni.

E Zaia avverte: «Mancano vaccini».

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