Coronavirus

E Sputnik prepara lo sbarco in Europa "Pronte per giugno 50 milioni di dosi"

L'Ema inizia la revisione del siero russo: via libera ad aprile. Mosca: "Grande passo, aspettiamo gli ispettori". Dal Pd a Lega e Fi: "Buona notizia". Ue in imbarazzo: "Nessun colloquio per un contratto"

E Sputnik prepara lo sbarco in Europa "Pronte per giugno 50 milioni di dosi"

A metà aprile l'Ema approverà il vaccino russo Sputnik. Ieri è partita la revisione continua da parte dell'Agenzia del farmaco europeo (anticipata dal Giornale) e la scelta di favorire questo prodotto lodato da più parti per sicurezza ed efficacia, è stata accolta da un coro di assenso di molti partiti, dal Pd a Forza Italia, dalla Lega fino al sottosegretario alla Salute grillino, Pierpaolo Sileri. Il capo del fondo sovrano russo, che ha contribuito allo sviluppo del vaccino, Kirill Dmitriev ha già annunciato di essere in grado di «fornire vaccini a 50 milioni di europei a partire da giugno 2021». E sul profilo twitter legato al Fondo per gli investimenti diretti russo, si legge: «Siamo felici di annunciare che l'Ema ha iniziato la revisione continua di Sputnik V e attendiamo l'arrivo degli ispettori dell'Ema negli impianti legati al vaccino. Siamo impegnati insieme in questa lotta contro il Covid-19 solo mettendo da parte la politica possiamo sconfiggere la pandemia».

Sembra quasi un contratto concluso ma, per il momento, siamo alle prime mosse di una partita sia scientifica che politica. Partiamo dal vaccino. L'Ema ha cominciato proprio ieri l'analisi dei dati avviando la revisione continua dello Sputnik. Vista la penuria di vaccini e l'impennata della pandemia (siamo alla terza ondata) l'Agenzia del farmaco europea sembra più ottimista in fatto di tempi. Se non ci sono intoppi nella revisione, il vaccino sarà approvato intorno alla metà di aprile. Ma ufficialmente non si garantiscono date certe. «Sebbene l'Ema non sia in grado di prevedere le tempistiche generali si legge in un comunicato dovrebbe richiedere meno tempo del solito per valutare un'eventuale domanda a causa del lavoro svolto durante la revisione progressiva». E infatti i tecnici sono al lavoro da diverso tempo e hanno analizzato i dati sottomessi definendoli soddisfacenti che, in sostanza, sono la premessa di un vaccino «molto promettente».

Dunque ad aprile arriveranno i rinforzi. Oltre a Johnson e Johnson, in via di approvazione Ema e di cui si vedranno le prime fiale a fine mese, potrebbe arrivare lo Sputnik a rimpolpare le fila dei prodotti utili ad immunizzare milioni di persone. Un vaccino in più, sicuro ed efficace non guasta e si aggiungerà alle grosse quantità di Pfizer che produrrà nel suo nuovo stabilimento in Germania (aprirà tra pochi giorni) e alle dosi che Astrazeneca dovrà concedere, obtorto collo, alla Ue (ieri è stata bloccata una spedizione dall'Europa destinata all'Australia). Ma se l'Ema procede spedito per la sua strada di analisi scientifica, dalla Ue viene lanciato un messaggio equivoco. Il portavoce della Commissione europea della Salute ha smentito che ci siano in corso dei colloqui per includere lo Sputnik nel protocollo della strategia vaccinale Ue. Spiega Stefan de Keersmaecker: «Anche se viene approvato dall'Ema non c'è alcun obbligo per la Commissione di includerlo nei propri contatti».

Una doccia fredda che non piace ai governatori delle regioni italiane. Più volte hanno invocato la necessità di più vaccini. E anche oggi, nella riunione con il neo commissario straordinario, sosterranno la stessa richiesta. Dunque, se l'Europa nicchia, l'Italia potrebbe acquistare il vaccino russo senza l'intesa Ue visto che lo Sputnik è un opzione aggiuntiva e libera dai contratti capestro siglati a Bruxelles, dove i colossi farmaceutici snobbano puntualmente gli impegni delle dosi promesse.

O forse, il premier Mario Draghi, farà cambiare idea alla Commissione europea.

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