Elezioni Regionali 2019

Elezioni Sardegna, testa a testa Solinas-Zedda. Crollano i 5 Stelle

I primi exit poll: centrodestra al 36,5-40,5%, centrosinistra al 35-39%. Il candidato grillino si ferma al 17,5%

Elezioni Sardegna, testa a testa Solinas-Zedda. Crollano i 5 Stelle

Chiuse le urne alle 22, i primi exit poll raccontano un testa a testa per le elezioni regionali in Sardegna. A contendersi la poltrona di governatore il candidato del centrodestra, Christian Solinas, e quello del centrosinistra, Massimo Zedda.

Secondo i primi dati il candidato di Lega, Fdi e Forza Italia è dato tra il 36,5% e il 40,5%, mentre Zedda ha una forchetta che va dal 35% al 39% dei consensi. Staccato, e virtualmente fuori dalla gara, il grillino Francesco Desogus: per lui la forchetta si attesta tra il 13,5% e il 17,5%.

Il voto disgiunto

Vista la paricolarità del voto disgiunto, occorre guardare anche ai voti delle coalizioni. Secondo il secondo exit poll delle ore 22.20 "Consorzio Opinio Italia per Rai", con una copertura del 100%, la coalizione del centrodestra è in testa tra il 43 e il 47%. Il centrosinistra si attesta tra il 27 e il 31% mentre il Movimento 5 Stelle è tra il 14,5% e il 18,5%.

I risultato dei partiti

Attenzione poi ai risultati dei singoli partiti. Il Movimento 5 Stelle ha una percentuale compresa tra il 14,5 e il 18,5% (sotto la soglia ritenuta "limite" del 20%): è dunque il primo partito dell'isola, ma perde quasi venti punti rispetto alle elezioni di marzo. Il Pd, invece, è fermo tra il 12,5 e il 16,5%, dato in linea con le Politiche. A seguire gli altri partiti: la Lega si attesta tra il 12 e il 16%, Forza Italia tra il 6 e il 10% e Fdi tra il 2 e il 5%.

L'affluenza al voto

Per quanto riguarda l'affluenza, il dato definitivo alle 22 la vede in leggera crescita rispetto alle precedenti consultazioni di cinque anni fa. Alla chiusura delle urne il dato registrato è del 53,75% (+1,5%). Nelle scorse regionali, nel 2014, alla stessa ora, aveva votato il 52,28 % degli aventi diritto.

Le polemiche per il Tweet di Salvini

La giornata politica, al di là dell'assalto alla cisterna del latte, si è svolta senza particolari preoccupazioni. Unica polemica politica quella rivolta contro il ministro dell'Interno. Matteo Salvini, infatti, sui social ha rivolto il suo appello ai sardi per adanre a votare: "Ricordo di una splendida serata a Cagliari, che porterò sempre nel cuore! C'è tempo fino alle 22, Amici Sardi: andate a votare e insieme vinciamo!", ha scritto su Twitter il leader della Lega. A sinistra, però, c'è chi lo ha accusato di aver rotto il silenzio elettorale: "C'è la regola del silenzio elettorale - ha scritto sui social l'ex premier Enrico Letta - C'è la regola che stia al ministro dell'Interno farla rispettare essendo responsabile, nel nome di tutti, della regolarità del voto. Poi c'è la realtà di un ministro che rompe lui stesso, anche oggi, la regola. Sono l'unico a trovare indegno tutto ciò?".

I commenti politici sulle elezioni in Sardegna

Dopo le prime notizie, arrivano subito i commenti degli esponenti politici. "Sono solo exit poll ma denotano comunque due tendenze. Un grande recupero di Massimo Zedda e il crollo verticale dei 5 stelle. Aspettiamo domattina i dati reali", scrive su twitter Matteo Ricci del Pd. Sulla stessa linea anche Francesco Giro, di Forza Italia: "È un risultato ancora tutto da verificare ma certa è la batosta elettorale dei 5 Stelle un movimento oramai in caduta libera . Alle europee secondo le nostre ultime analisi i 5 stelle non arrivano al 20%". Diversa invece la posizione del M5S: "Dagli exit poll risultiamo prima forza politica. Attendiamo i risultati definitivi. Considerando che è la prima volta che ci presentiamo alle regionali in Sardegna siamo molto soddisfatti del fatto che entreremo nel consiglio regionale per la prima volta".

La Lega, ibfine, si dice pronta a “governare questa regione”. “Innanzitutto, grazie alle centinaia di migliaia di persone che hanno scelto la Lega - dice il coordinatore Eugenio Zoffili- La Lega era a zero, ha fatto quasi il 12 alle elezioni politiche, ora si parla del 16-17...

rimaniamo sempre con i piedi per terra, commentiamo con la massima umiltà i dati che vediamo proiettati, ma la squadra è pronta per governare questa regione”.

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