Coronavirus

Emiliano ora scimmiotta Bertolaso. Ma dimentica medici e infermieri

Caos ospedale Covid: 6 mesi in ritardo e senza personale

Emiliano ora scimmiotta Bertolaso. Ma dimentica medici e infermieri

Trova la differenze. Il governatore piddì Michele Emiliano in Puglia vuole copiare l'ospedale milanese di Guido Bertolaso in Fiera, ma parte con sei mesi di ritardo e spende 8,5 milioni di euro senza prevedere l'assunzione di medici e infermieri. Curiosa la vicenda che riguarda uno strumento di prevenzione lungimirante e strategico, come quello realizzato a Milano, ma con alcune macro differenze.

Le terapie intensive volute dall'ex numero uno della Protezione Civile, àncora di salvezza per chi non trova posto nelle strutture ordinarie, sono state massicciamente osteggiate. Fango gratuito, gettato su chi invece, oggi e nel pieno della seconda ondata, sta svolgendo un ruolo primario anche grazie a medici volontari e non certo «deportati» da altre strutture, come si legge. Lo stesso non si può dire per l'idea avuta nel tacco d'Italia, esente da critiche e rilievi. In Puglia infatti nessun dito alzato per eccepire sulle discutibili scelte del duo Emiliano-Lopalco (il virologo assessore), che non ha lesinato in questi mesi sviste e clamorosi dietrofront, come l'annuncio di tamponi che i medici di famiglia, da Lecce a Foggia, non hanno ancora ricevuto, nonostante i test antigenici siano stati messi a disposizione dal commissario straordinario Arcuri, al costo di 30 milioni di euro (per 150 mila test al giorno).

Il governatore dem, primo in Italia ad aver aperto ai 5 Stelle nella sua giunta, ha deciso di realizzare il Covid-nosocomio in stile Bertolaso nella Fiera del Levante di Bari, ma senza avvisare il Presidente dell'Ente Fiera. Inoltre il bando lampo è rimasto online per soli 4 giorni e la struttura sarà pronta non prima di febbraio 2021. Nel frattempo serviranno 80 anestesisti rianimatori e 240 infermieri, oltre agli operatori sociosanitari che al momento non ci sono.

In più la Procura di Bari lo scorso 28 novembre ha aperto un fascicolo sulla gestione della seconda ondata in Puglia, accendendo un fascio di luce anche sulle condizioni della situazione sanitaria in luoghi che, pur preservati dal lockdown, oggi mostrano risultati scoraggianti, come la Puglia.

Due casi su tutti: il blocco degli interventi programmati e il tragico rallentamento di visite di controllo per patologie come il cancro, che fanno della prevenzione l'unica arma.

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