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In Europa lo spettro della Shoah

Le parole di Corbyn e il ruolo degli immigrati

In Europa lo spettro della Shoah

L'ultima notizia è insopportabile: a Parigi una donna ebrea di 85 anni, Mireille Knoll, sopravvissuta alle deportazioni franco-naziste degli anni '40, è stata uccisa a coltellate da un giovane musulmano che la donna conosceva da quando era piccolo. L'omicidio antisemita si affaccia inaspettato quando Ilan Halimi, un ragazzo parigino, viene sequestrato nel 2006 da un gruppo di giovani islamici che in una casa della banlieue lo tortura a morte leggendo il Corano senza che la polizia cerchi in direzione di un attacco antisemita. Anche adesso seguitano i tentennamenti. L'ultimo attacco ha pochi giorni, un bambino di 8 anni è stato preso a botte un mese fa a Sarchelles perché indossava una kippà; pochi giorni prima una 15enne con la Stella di David al collo è stata sfigurata a coltellate; pochi giorni dopo a un ragazzino sono state tagliate le dita con una seghetta. L'anno scorso Sarah Halimi Attal è stata buttata dalla finestra da un uomo che gridava Allah-u-Akbar. Negli ultimi anni ci sono stati una decina di attacchi mortali plurimi, il museo ebraico di Bruxelles e i bimbi alla scuola di Tolosa, l'Hypercasher. Ed è solo la Francia.

Gli ebrei d'Europa, comprese Inghilterra e Russia, sono accerchiati, se ne vogliono andare, vedono che anche se alla fine le leadership accettano l'idea che si tratta di attacchi antisemiti, nessuno ha voglia di fronteggiare il vecchio mostro, che è di sinistra come Corbyn, di destra come la Le Pen, islamico come gli immigrati. Questo è molto più allarmante per il Vecchio Continente che per gli ebrei. Gli ebrei possono sempre trovare una patria in Israele. Invece gli europei non hanno dove andare. L'antisemitismo li distrugge come fece negli anni '30 e '40. Gli europei sono e saranno costretti a subire le cause e le conseguenze di una malattia cognitiva spietata, della dissonanza demenziale fra ciò che la società crede di essere e la triste realtà. Senza futuro economico e culturale, l'Europa perde di vista il passato in cui sono stati trucidati 6 milioni di innocenti.

Perché questo accade? Pensiamo alla Grecia: ricca di storia e povera di ebrei, secondo una ricerca Pew, il 70% dei cittadini è antisemita. Il sentimento di umiliazione è legato alla crisi e su questo si innesta la furia omicida del nuovo antisemitismo introdotto dall'immigrazione con la propaganda islamica. I numeri sono stupefacenti: ogni 83 secondi appare un post antisemita su Twitter, nel 2016 382mila post antisemiti in 20 diverse lingue. Gli episodi sono talmente tanti che c'è solo l'imbarazzo della scelta, andate su Google.

Il vecchio stereotipo dell'ebreo apolide e antinazionale, egoista e individualista, che dominò il pensiero antisemita di destra non esiste; semmai, per gli antisemiti attuali gli ebrei sono troppo «occidentali» legati all'idea di nazione, identità, patria... Tutte cose che ne fanno una derivazione naturale dello Stato d'Israele ed ecco il punto teorico centrale dell'antisemitismo attuale. Ma è tornato a essere genocida, vede gli ebrei come un'emanazione delle peggiori attitudini. Per un islamico, coadiuvato dalla sinistra estrema, Israele è un covo di assassini di bambini, una sentina di apartheid, una banda di imperialisti armati fino ai denti con l'atomica in tasca. È per questo che anche Israele, e la sua coorte di ebrei nel mondo, va eliminata. È la bandiera dell'Iran, di Hamas, degli Hezbollah, di Dieudonne, il comico francese antisemita di successo, è il sogno non segreto di Abu Mazen che descrive il sionismo come un'ideologia inventata per esercitare il colonialismo europeo, ed è anche il sottinteso dei movimenti più apparentemente decenti, come il Bds, che piacciono tanto a Corbyn e anche ai Cinque Stelle. L'accerchiamento è stretto. Cercasi un leader coraggioso per combatterlo.

Per ora, non si è visto.

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