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"Figlio mio attento alla polizia". Bufera sul sindaco di New York

Dopo Ferguson, gli scontri razziali arrivano alla Grande mela: disordini e arresti al corteo di Times square. Giuliani critica la frase di De Blasio: "Benzina sul fuoco"

"Figlio mio attento alla polizia". Bufera sul sindaco di New York

Il procuratore generale degli Stati Uniti, Eric Holder, ha annunciato che sarà aperta un'inchiesta federale «indipendente, completa, giusta» sulla morte di un altro cittadino di colore, Eric Garner. New York è scossa dalle proteste mentre si scopre dell'uccisione, avvenuta martedì sera ma rivelata solo ieri, di un altro afroamericano disarmato da parte della polizia di Phoenix, in Arizona: Rumain Brisbon, 34 anni era stata fermato per spaccio di droga ma alla fine aveva in tasca solo una confezione di pillole.

Il sindaco di New York, Bill de Blasio, è al centro di polemiche per la sua reazione emotiva ai fatti delle scorse ore. Un gran giurì di Staten Island ha deciso mercoledì di non incriminare il poliziotto Daniel Pantaleo - un bianco - per la morte del 43enne Garner, nonostante l'esistenza di un video nel quale si vede l'agente afferrare per il collo l'uomo, disarmato, fino a farlo cadere a terra. Il video ha fatto il giro del web ed è finito sugli schermi delle principali emittenti. Racconta fatti che risalgono a luglio. Eric Garner, un uomo sovrappeso che secondo la famiglia soffriva di asma, è stato fermato dalla polizia di New York per sospetto contrabbando di sigarette. Nel video lo si sente ripetere, già a terra: «Non riesco a respirare». Il medico legale che ha fatto l'autopsia ha detto che Garner è morto per soffocamento a causa del braccio dell'agente attorno al collo. Ha parlato di omicidio.

Il sindaco De Blasio assieme ad altri funzionari della città ha reagito con stupore alla decisione dei giurati. Per lui, che non ha condannato la decisione del gran giurì ma ha fatto capire di essere solidale con chi manifesta pacificamente, i fatti di queste ore toccano la sfera della vita personale. La moglie Chirlane McCray, con cui ha avuto due figli, è di origini afro-americane. «Per me questo è profondamente personale - ha detto anche in un'intervista - Non ho potuto non pensare a che cosa significherebbe per me perdere Dante», il figlio. E ha poi raccontato di aver detto proprio a Dante di fare particolare «attenzione» in caso di «incontri» con la polizia. Le sue parole hanno immediatamente attratto critiche, sollevato polemiche. L'ex sindaco di New York Rudy Giuliani lo ha accusato d'«aver contribuito a creare un'atmosfera di protesta e talora di violenza» dopo il verdetto. Ai microfoni di Fox, Giuliani ha infatti sostenuto che la decisione dei giurati «non è stata all'insegna del razzismo» e che il poliziotto in questione avrebbe potuto agire così anche con un bianco. L'atmosfera negli Stati Uniti è però carica da giorni. La sentenza che accende New York è arrivata poco dopo un verdetto altrettanto controverso. Un giudice del Missouri ha deciso di non incriminare Darren Wilson, poliziotto che ha ucciso un adolescente di colore disarmato a Ferguson, sobborgo di St. Louis. De Blasio ha chiesto ai cittadini di non ripetere a New York quello che è accaduto in Missouri, dove il dissenso a tratti è degenerato. Le ultime parole di Garner - «non riesco a respirare» - sono state usate da centinaia di manifestanti a New York. Hanno protestato contro la polizia mercoledì sera. Il dissenso ha bloccato il traffico sul ponte di Brooklyn, nel Lincoln Tunnel e anche a Grand Central, cuore di Manhattan.

Barack Obama si trova da settimane nel mezzo di crescenti tensioni razziali che portano alla superficie antiche diffidenze. Il presidente ha detto che le decisioni del Missouri e di New York sottolineano la frustrazione di molti afro-americani nei confronti di una giustizia che per troppo tempo ha discriminato: «Quando non tutti in questo Paese sono trattati allo stesso modo dalla legge, c'è un problema». De Blasio pensa a telecamere sulle uniformi degli agenti. Non sarà abbastanza per fermare la contestazione.

Il reverendo Al Sharpton, personaggio tv, attivista per i diritti degli afro-americani già protagonista delle manifestazioni di Ferguson, ha promesso una marcia a Washington il 13 dicembre.

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