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Follia fiscale in Portogallo: tassate le case esposte al sole

Proprietari furiosi per la nuova gabella inventata in un Paese con il clima tra i meno piovosi d'Europa

Follia fiscale in Portogallo: tassate le case esposte al sole

Lisbona - António Frias, presidente dell'Associazione Nazionale dei Proprietari (d'immobili) del Portogallo è furente. Da giorni maledice la classe politica: «Era inevitabile che a uno dei cervelloni al governo venisse in mente di farci pagare il sole... viviamo in un Paese che ne ha per 365 giorni all'anno».

A pochi giorni dalla sua approvazione ufficiale, fa discutere la «tassa sul sole», inserita all'interno della riforma che rivede il valore catastale degli immobili. La curiosa gabella coinvolge non solo le case di lusso, ma anche le abitazioni di classe inferiore. L'ha deciso il governo del socialista António Costa che, per la prima volta nella storia legislativa portoghese, ha introdotto anche una tassa patrimoniale sulle abitazioni del valore di 600mila euro e oltre.

Per camuffare la tassa con un linguaggio burocratese, il decreto recita, maldestramente, così: «Per l'immobile situato in una particolare localizzazione e dotato di varie funzionalità, tra cui una certa qualità ambientale», aumenta il valore catastale e di conseguenza l'imposta immobiliare. In pratica chi possiede un'immobile e già paga una percentuale in più se ha un doppio garage, un ascensore, una piscina o un campo di golf, ora dovrà sborsare il 20% in più al fisco se, malauguratamente, l'immobile di proprietà «gode» anche di un'ampia esposizione al sole.

Rimane ancora poco chiaro il metodo con cui gli ispettori del catasto misureranno l'esposizione al sole, se conteranno le ore di luce o i metri quadri effettivi illuminati, ma con la «tassa sul sole» l'Erario portoghese prevede quasi un miliardo di euro d'introiti in più a partire dal 2017. «Introdurre una patrimoniale è un fatto già di per sé gravissimo», tuona Menezes Leitão, presidente dell'Alp, associazione dei proprietari a Lisbona, «si produrranno spese insostenibili per i proprietari che vivono in quegli immobili e, quindi, non ne traggono alcuna rendita». Contraria alla gabella anche l'Apemip, che riunisce i mediatori immobiliari.

In un comunicato si legge: «Aumenterà di conseguenza anche l'Imi (tassa municipale sugli immobili, ndr) e l'esposizione al sole diventerà più che un fattore di valore, un vero danno sui proprietari che vogliono vendere, in un momento di ripresa delle compravendite, dopo una terribile crisi del settore».

«Allora tassiamo anche l'aria, tassiamo se c'è la vista sul mare», aggiunge Frias dell'Anp e conclude: «Anche uno stupido sa che casa tua aumenta di valore se è vicina a una fermata della metropolitana, non per l'esposizione solare che crea anche una discriminante: hai più sole? Bene, casa tua vale uno 0,20% in più. Casa tua è all'ombra? Peggio per te: perdi il 0,10, come se in casa non disponi di un bagno. E questa tassa la dovrà pagare, indistintamente, un proprietario di un immobile da 60mila euro o chi ne possiede uno da 600mila.

È un'assurdità».

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