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Gaffe e liti, gli uomini di Trump allo sbaraglio

I vertici dello staff di Trump abboccano ad uno scherzo. E tra loro volano insulti

Gaffe e liti, gli uomini di Trump allo sbaraglio

Principianti alla Casa Bianca. Professionisti allo sbaraglio alle prese con un mestiere che non fa per loro. Lo staff che dovrebbe guidare la Casa più importante del mondo fa acqua da tutte le parti. Peggio. Annaspa tra sfilze di gaffe e ingenuità. Da fuori si intravedono i riflessi di quelle schermaglie e baruffe, scalate di potere tra scrivanie di colleghi. Scene che sembrano prese dalla serie tv «House of Cards», che racconta del marcio dentro gli uffici della Casa Bianca alle prese con una gestione marcia del potere pubblico.

L'amministrazione scelta dal presidente Trump racconta dell'ultimo scivolone: i vertici dell'amministrazione Trump sono cadute nella trappola di un burlone telematico: un uomo che, dalla Gran Bretagna, ha inviato e-mail, fingendo di volta in volta di essere uno dei figli del presidente americano, e anche Jared Kushner, il suo potente genero; e sotto mentite spoglie, ha anche alimentato le tensioni e i dissidi tra il litigioso staff presidenziale. È accaduto sabato scorso, all'indomani dell'annuncio del «passo indietro» del capo dello staff: con perfetto tempismo, l'uomo si è spacciato per Reince Priebus capo del gabinetto, e ha scritto all'ormai ex-direttore della comunicazione, Anthony Scaramucci. Tra i due c'era una faida: pochi giorni prima, in una sfuriata con un giornalista del New Yorker, Scaramucci aveva definito l'allora capo di gabinetto «paranoico schizofrenico». A Scaramucci, il finto Priebus scrive una mail e getta benzina sul fuoco: «Mi ero ripromesso di tenermi lontano dal fango ma dopo aver letto oggi il tuo tweet in cui affermi che presto impareremo chi nei media ha classe e chi non ne ha mi sono spinto a questo. Quel tweet è stato incredibilmente ipocrita, anche per te: in nessun momento hai agito anche lontanamente con classe. Tuttavia ritieni che sia lo standard con cui tutti dovrebbero comportarsi nei tuoi confronti? Il generale Kelly farà un buon lavoro, ammetto addirittura che farà un lavoro migliore del mio, ma il modo in cui questa transizione è avvenuta è stato diabolico, e offensiva. Non mi aspetto una risposta». Incurante dell'invito a soprassedere, il vero Scaramucci - soprannominato «the Mooch», lo scroccone, per la sua gestione degli affari ai tempi di Wall Street - risponde piccato: «Sai cosa hai fatto. Tutti lo facciamo, anche oggi. Ma stai sicuro che eravamo preparati». E conclude: «Un Uomo si scuserebbe». Lapidario Scaramucci che chiude la discussione con un «leggi Shakespeare, in particolare Otello. Sei proprio lì. Comunque la mia famiglia sta bene e andrà avanti così. So cosa hai fatto. Nessun altra risposta arriverà da me». Il rimando è ai problemi familiari che hanno seguito l'arrivo di Scaramucci alla Casa Bianca: pochi giorni dopo il suo insediamento, la moglie Deidre Ball ha chiesto il divorzio perchè detestava Trump e l'ossessione del marito per il presidente. L'Otello e il perfido Jago.

Ma forse più una lunga Odissea per gli uomini di Trump.

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