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Hamon, la rincorsa del perdente di successo

L'outsider socialista fa campagna di notte tra bar, edicole e bus. Ma è ultimo nei sondaggi

Hamon, la rincorsa del perdente di successo

Benoît Hamon non è più solo. Finita col trionfo alle primarie socialiste, in una campagna cominciata da outsider, è ai blocchi di partenza per provare a risalire nei sondaggi; al momento lo danno quarto al primo turno delle presidenziali, escluso dal ballottaggio. Lo fa nominando a capo della sua campagna due socialisti molto diversi. Mathieu Hanotin, 38enne eletto nella banlieue di Seine-Saint-Denis, per dare un segnale a una periferia che brucia e si sente presa in giro dai cinque anni di Hollande; l'altro, proveniente dal distretto economico e finanziario dell'Hauts-de-Seine, feudo sarkozista da non dare per perso in partenza.

Soprattutto dà un segnale di forte discontinuità col Quinquennato di François Hollande. Per accaparrarsi una fetta di elettorato «silente» sceglie di girare per Parigi in piena notte a caccia di consensi. Dai cantieri della metropolitana alle fermate degli autobus, dai bar agli edicolanti, «mi interessa vedere come posso migliorare le condizioni di chi lavora di notte». Segno che il tema della Francia che «non smette di vivere e di esistere tra le 21 e le 7 del mattino», è sentito, rispetto a cinque anni in cui non se n'è mai parlato, quasi chi lavorasse di notte fosse un reietto, esposto spesso anche a episodi di violenza. Soprattutto tra chi frequenta i servizi di trasporto pubblico «che assicurano una continuità». Per questo motivo, Hamon, si è recato in un cantiere della metro parigina martedì notte, per «mettere in luce le difficili condizioni di lavoro».

Per capire, incontrare persone alle stazioni della metropolitana. Una campagna insolita che premia «un servizio di trasporto pubblico», garantito a Parigi h24. Dall'una di notte alle 4 del mattino la prima uscita, con foto in tempo reale su Twitter. Hamon, qui. Hamon là. Mentre i suoi strizzano l'occhio alla sindaca di Lille, Martine Aubry. La regina delle 35 ore che lo sostiene apertamente. «Benoît sarà tenuto per mano dalla mamma», ironizza un deputato socialista riferendosi a lei. Da enfant prodige a figliol prodigo, la sua casa resta quella della gauche conservatrice. Nulla a che vedere con Emmanuel Macron, visto come fumo negli occhi dal segretario Ps Jean-Christophe Cambadélis, che ha vietato ai deputati di sponsorizzare il leader del Movimento En Marche! Sotto accusa sono già in 4, tra hollandiani e uomini dell'ex premier Valls.

Pena, l'espulsione dal partito.

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