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I Bts e il trionfo del pop sudcoreano. Seul li esonera dalla leva militare

La notizia della sospensione momentanea dal servizio obbligatorio fa volare in Borsa la società che li gestisce

I Bts e il trionfo del pop sudcoreano. Seul li esonera dalla leva militare

Hanno quasi 32 milioni di follower su Instagram e quasi 12 milioni e mezzo di seguaci su Facebook. Finora hanno venduto oltre venti milioni di dischi fisici in sette anni, si sono esibiti online durante le settimane di lockdown, e la loro fama è talmente grande da aver spinto il governo della propria nazione a escluderli momentaneamente dal servizio militare obbligatorio. Una sorta di «premio» perché i Bts, la band più popolare in Corea del Sud, con la loro musica contribuiscono a dare lustro al Paese e a muoverne l'economia.

Da quando la notizia è stata diffusa, la Big Hit Entertainment, società che gestisce il successo dei giovani musicisti asiatici, ha letteralmente sfondato nella Borsa locale. Le azioni hanno visto raddoppiare il loro valore nel primo giorno di contrattazione, dato che milioni di investitori si sono precipitati ad acquistarle, puntando tutto sulla speculazione che una notizia del genere avrebbe potuto generare. Così i titoli, arrivati sul mercato azionario a un prezzo di offerta pubblica pari a 135mila won (circa 125 dollari), hanno raggiunto la cifra record di 351mila won, prima di scendere a 270mila (pari a 253 dollari). Grazie alla crescita esponenziale, adesso la Big Hit Entertainment vale otto miliardi e mezzo di dollari e potrebbe essere inserita nella lista delle dieci società sudcoreane dal debutto in Borsa più stellare.

Merito del successo planetario dei suoi «clienti». Ma anche di una decisione inedita per Seul. Pochi giorni fa ha cominciato a serpeggiare l'ipotesi che l'agenzia nazionale di reclutamento militare potesse consentire a Rm, Jin, Suga, J-Hope, Jimin, V e Jungkook di posticipare gli obblighi di leva, che in Corea del Sud durano due anni. Estendendo questa possibilità anche ad altre celebrità. Da quel momento le azioni della società, presenti in Borsa da pochi giorni, sono diventate protagoniste di scambi record. Che hanno contribuito a raddoppiarne il valore. Il risultato è che non solo il management della Big Hit Entertainment, ma gli stessi componenti della band, potrebbero ritrovarsi presto con un conto in banca stellare dopo che lo scorso agosto a ognuno di loro erano state trasferite 68mila azioni.

Inoltre, la politica sul servizio militare della Corea del Sud potrebbe cambiare per sempre. Il Paese obbliga tutti gli uomini di età compresa fra 18 e 28 anni a lasciare famiglia, università e lavoro per dedicarsi alla leva, fondamentale in uno Stato che da oltre 70 anni convive con la minaccia dei cugini nordcoreani. In base alla legge, il solista Jin dovrebbe entrare in caserma entro il 2021. A breve dovrebbero seguire gli altri sei colleghi, nati fra il '93 e il '97.

Il loro successo, come la ricchezza generata dalla loro musica, ha però spinto il governo di Seul a chiedersi se sia giusto allontanarli dal palcoscenico ora che sono all'apice della fama. Di qui l'idea, caldeggiata dal ministro della Difesa Suh Wook, di ritardare gli obblighi militari di qualche anno, in modo da permettere loro di proseguire la carriera senza intoppi. In realtà qualche precedente esiste. Ma finora il differimento della leva era stato concesso solo ad atleti impegnati a livello internazionale e a musicisti classici. Mai si era parlato di cantanti pop e celebrità.

Per questo la notizia è entrata nei corridoi della Borsa sud coreana spingendo migliaia di investitori verso le azioni della Big Hit Entertainment.

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