Coronavirus

I contagi crescono ancora. In Lombardia sempre più casi

Oltre 26mila positivi, 201mila tamponi e 217 morti Gimbe: "Crollato l'argine del tracing, lockdown subito"

I contagi crescono ancora. In Lombardia sempre più casi

Mai così tanti contagi in 24 ore, sfondata la soglia dei 26 mila: ogni giorno, dal 27 ottobre, c'è un nuovo record assoluto, con gli attuali positivi che da mercoledì sono sempre di più rispetto ai guariti totali. La curva epidemiologica schizza ancora verso l'alto, rendendone difficile il controllo. I dati preoccupanti riguardano le degenze la Lombardia è già in affanno perché il numero dei malati totali in terapia intensiva ieri era quello del lockdown: paragonabile ai dati del 30 aprile (erano 1.694, con la curva in discesa) o del 15 marzo (erano 1.672, con la curva in salita come accade adesso). In aumento progressivo i decessi: i morti sono 217 (mercoledì erano 205),per un totale di 38.122 vittime dall'inizio. Nuovo record anche di tamponi, 201.452 (circa 2.500 più del giorno prima).

Ancora un balzo dei pazienti in terapia intensiva. Sono 115 in più nelle ultime 24 ore (mercoledì era stato di 125), per un totale di 1.651 persone in rianimazione. Nei reparti ordinari ci sono ora 15.964 pazienti, con un incremento di 983 unità.

Gli attualmente positivi sono arrivati a 299.191, ben 22.734 più del giorno prima. Di questi, 281.576 sono le persone in isolamento domiciliare. I guariti sono 279.282. La pressione dunque sugli ospedali si fa sentire. La Lombardia si conferma la Regione più colpita con 7.339 nuovi casi e 57 decessi. Segue la Campania che, nelle ultime 24 ore, ha raggiunto un nuovo picco di contagi (3.103) a fronte di 17.735 tamponi eseguiti. Tra le Regioni col maggior numero di nuovi positivi troviamo poi il Piemonte (2.585), il Veneto (2.109) e il Lazio (1.995). Il Piemonte ha chiesto aiuto all'esercito per fronteggiare la seconda ondata Covid negli ospedali. E la risposta non si è fatta attendere. In tempi record sono stati montati due tendoni all'ingresso dell'ospedale di Rivoli, Torino.

E l'allarme viene confermato anche dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe: nella settimana 21-27 ottobre, rispetto alla precedente, è confermato l'incremento esponenziale nel trend dei nuovi casi, in parte per l'aumento dei casi testati, ma soprattutto per il netto incremento del rapporto positivi/casi testati (18% contro 10,9%). «I dati dell'ultima settimana - afferma Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione - documentano il crollo definitivo dell'argine territoriale del tracing, confermano un incremento di oltre il 60 per cento dei pazienti ricoverati con sintomi e in terapia intensiva e fanno registrare un raddoppio dei decessi».

Ecco perchè anche dalla Fondazione arriva un monito: «in alcune aree del Paese non è più procrastinabile il lockdown totale per arginare il contagio diffuso e ridurre la pressione sugli ospedali».

In generale, i principali indicatori peggiorano in tutte le Regioni. «Al là dei numeri assoluti - spiega il Presidente - preoccupano i trend esponenziali con cui aumentano i pazienti ospedalizzati e in terapia intensiva, con un tempo di raddoppiamento di circa 10 giorni da 3 settimane consecutive».

«Vero è - continua Cartabellotta - che sono state introdotte progressive restrizioni da parte di Governo e Regioni, ma il loro effetto sulla flessione della curva dei contagi sarà minimo, sia perchè le misure non sono state «tarate» su modelli predittivi a 2 settimane, sia perchè le blande misure dei primi due DPCM sono già state neutralizzate dalla crescita esponenziale della curva epidemica».

Commenti