Bruxelles sotto attacco

I controlli sui voli "boicottati" dalla sinistra

Conservatori e Ppe premono per il registro unico dei passeggeri aerei, stop dei Socialisti

I controlli sui voli "boicottati" dalla sinistra

Roma Tutela della privacy o maggiore sicurezza per i cittadini? Pochi giorni prima degli attentati di Bruxelles il Parlamento Europeo ha compiuto la sua scelta fra le due opzioni ed ha sbagliato. La responsabilità di questo errore è della sinistra e dei grillini che ancora una volta hanno permesso lo slittamento del voto sull'avvio del PNR, il Passenger Name Record. Si tratta di un sistema di registrazione di tutti i passeggeri sui voli che entrano ed escono dall'Europa tramite l'iscrizione in un Registro che dovrebbe essere condiviso tra tutti i paesi membri. Un misura concreta per tracciare i movimenti dei viaggiatori. Proprio all'indomani del massacro in Belgio il premier francese Francois Hollande è tornato a chiedere con insistenza un PNR europeo ritenuto a questo punto indispensabile per potenziare gli strumenti in mano all'intelligence.

Peccato che il 7 marzo scorso Strasburgo abbia deciso che ci voleva ancora pensare un po' sopra.A denunciare l'ennesima dimostrazione dell'incapacità di affrontare la gravità della situazione è il vicepresidente del Parlamento Europeo, l'azzurro Antonio Tajani. «Il Partito Popolare Europeo ed i conservatori hanno posto la questione dell'urgenza del voto sul PNR -spiega Tajani- purtroppo la sinistra ha votato contro». La proposta era stata avanzata da Timothy Kirkhope rappresentante dei Conservatori (ECR) che aveva semplicemente chiesto di votare subito la direttiva che prevede il via libera al PNR. Non solo. Kirkhope aveva chiaramente puntato il dito contro «i giochini politici e gli interessi personali» di quella parte politica che in tutti questi anni ha rimandato la questione in nome della tutela della privacy per non dover poi giustificare davanti al proprio elettorato la scelta compiuta.Dunque se il Parlamento avesse votato a favore sarebbe stato dato il via libera al PNR prima degli attentati. Non sarebbe bastato per evitarli, certo, ma sicuramente ci sarebbero stati dati in più da valutare in relazione ad eventuali spostamenti sospetti nelle giornate immediatamente precedenti agli attentati.

Le ragioni della proposta dei Conservatori sono state pienamente condivise dal Ppe mentre sono state respinte dai socialisti. Tra i 163 voti favorevoli quello ovviamente di Antonio Tajani e di altri azzurri come Lara Comi e Elisabetta Gardini e della leghista Mara Bizzotto. Contro, per ritardare il PNR, sia il Pd con Mercedes Bresso, David Sassoli, Sergio Cofferati e Patrizia Toia sia M5S con Fabio Castaldo e David Borrelli tra gli altri. La votazione finale dunque ha visto finire in minoranza Conservatori e Ppe e così il PNR per ora resta congelato a causa dei voti contrari di tutta l'ala sinistra che tra gli italiani comprendeva il Pd, i grillini ed i verdi.Un fatto grave perchè il PNR è ritenuto dagli addetti ai lavoro uno strumento cruciale per combattere il terrorismo. Se ne parla da anni ma il suo varo viene rimandato di volta in volta per ragioni di tutela della privacy perché viene visto come una limitazione delle libertà individuali, la perdita della privacy per milioni di persone. Ma per Conservatori e Ppe sul piatto della bilancia in questo momento il peso maggiore va dato alla sicurezza.

«Sono i nostri governi a chiederci di varare il PNR -conclude Kirkhope- Ne hanno bisogno per tutelare la vita delle persone. Che cosa stiamo aspettando?»

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