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I due amici killer in fuga assassinati sul fiume

Coppia di canadesi sospettata di tre omicidi La polizia: «Stragisti con simpatie razziste»

I due amici killer in fuga assassinati sul fiume

In questo giallo nel giallo c'è un prima e c'è un dopo. Nel «prima», due giovani spariti nel nulla sono sospettati di aver ucciso tre persone; nel «dopo», quegli stessi due giovani vengono trovati morti in un fiume, forse ammazzati da chissà chi: il tutto in uno scenario naturale primitivo che ricorda il film Into the wild.

Kam McLeod, 19 anni, e Bryer Schmegelsky, 18, amici per la pelle (tanto da rimettercela insieme, la pelle) fino a ieri erano due most wanted, due super ricercati accusati di aver fatto fuori una coppia di fidanzati poco più grandi di loro; un paio di chilometri più in là gli investigatori trovarono pure il cadavere di un 64enne, «professore di botanica»: «Anche lui ammazzato dagli stessi autori del duplice delitto precedente», dedussero gli inquirenti. Omicidi in rapida successione commessi il 19 luglio scorso con una pistola lungo un'autostrada della Columbia britannica, a 20 km da Liard Hot Springs.

L'auto di Kam e Bryer fu trovata in fiamme, ma della coppia nessuna traccia. Lo sceriffo della zona se ne uscì con una dichiarazione non certo da film western: «Se li incontrate, non intervenite: potrebbero essere pericolosi, chiamate noi».

Da quel 19 luglio, nessuna notizia. Fino a ieri, quando la «notizia» si materializza nel ritrovamento dei corpi senza vita dei due giovani in fuga.

Si è conclusa così la «caccia all'uomo più grande della storia del Paese», condotta - annotano i media - «con centinaia di agenti, auto, quad, elicotteri e persino due aerei da guerra»; unoo spiegamento di forze senza precedenti per scandagliare 3mila km di «monti e valli selvagge lungo le rive del fiume Nelson».

Kam McLeod e Bryer Schmegelsky hanno fatto una brutta fine: galleggiavano, morti, incastrati su un barchino che «presentava evidenti segni di danneggiamento».

Colpa delle rapide o dei presunti assassini dei due giovani?

Gli agenti del Manitoba del Nord indagano, ma per ora hanno accertato poco o nulla, se non che la zona del ritrovamento dei corpi è «fitta vegetazione». Pochino per sperare di venire a capo del rompicapo. Per la fatidica «svolta nelle indagini», si attende l'esito dell'autopsia. Lucas Fowler, 23enne australiano, e Chynna Deese, la sue fidanzata americana 24enne, viaggiavano di ritorno dall'Alaska sul loro furgone. Su una piazzola di sosta, i due («in panne col furgone») trovarono il loro killer che li freddò con due colpi di arma da fuoco. Stessa fine, a due chilometri dalla piazzola maledetta, per il professor Leonard Dyck, 64enne insegnante di botanica. Kam McLeod e Bryer Schmegelsky avevano molto in comune: videogiochi di sopravvivenza e simpatia per ideologie razziste.

«I loro profili - spiega la polizia - assomigliano a quelli degli stragisti americani, tra nichilismo e suprematismo». Un identikit diventato tristemente di «moda». Buono per ogni occasione.

Forse pure troppe.

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