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L'abbraccio segreto del Papa all'impiegata anti nozze gay

A Washington Francesco ha incontrato la cancelliera che si rifiutò di firmare licenze di matrimonio omo: "Mi ha regalato un rosario e mi ha detto: sii forte"

L'abbraccio segreto del Papa all'impiegata anti nozze gay

Un incontro tenuto riservato fino alla fine e trapelato solamente a conclusione del viaggio negli Stati Uniti. Il Papa ha avuto un incontro segreto con Kim Davis, la funzionaria municipale della Contea di Rowan, in Kentucky, diventata icona del mondo conservatore cattolico per essersi rifiutata di celebrare unioni omosessuali nella contea americana e, per questo, aver trascorso cinque giorni in prigione. La notizia è stata diffusa da Robert Moynihan, vaticanista americano direttore della rivista « Inside The Vatican » e confermata da padre Federico Lombardi. Ed è trapelata solamente a conclusione dello storico viaggio del Pontefice negli Stati Uniti per evitare una «politicizzazione» della vicenda. «Non volevamo che la visita del Papa fosse focalizzata su di lei», ha spiegato il legale della donna, Mathew D. Staver.

Il faccia a faccia clandestino è avvenuto il 24 settembre, nella sede della Nunziatura di Washington, nel pomeriggio, dopo la visita di Papa Francesco al Congresso. La Davis, 50 anni il 17 settembre, si trovava nella città americana insieme al marito Joe per ricevere il premio «Il costo di essere discepoli». Un colloquio di circa quindici minuti durante il quale il Pontefice argentino ha incoraggiato la donna esortandola ad andare avanti. «Mi ha chiesto di essere forte e mi ha ringraziato per il mio coraggio», ha riferito Kim, finita al centro di una tempesta mediatica in America a causa del suo «no» ai matrimoni gay. «Il Papa mi ha parlato in inglese - ha raccontato - non erano presenti interpreti. Mi ha detto: “Grazie per il suo coraggio“. Ho risposto: “Grazie a Lei, Santo Padre“. In precedenza avevo chiesto a un monsignore quale fosse il modo corretto di rivolgersi al Papa e se fosse appropriato che lo abbracciassi, e mi ha detto che sarebbe stato ok abbracciarlo. È stato un momento straordinario. Mi ha detto: “ Stay strong “ (“sii forte“, ndr ) e mi ha donato un rosario e uno a mio marito Joe. Sono scoppiata a piangere, ero profondamente emozionata». Kim regalerà il rosario ai genitori, che sono cattolici, mentre lei è cristiana apostolica.

Il Papa aveva affrontato il tema dell'obiezione di coscienza durante la conferenza stampa sul volo di ritorno da Philadelphia a Roma: «É un diritto ed entra in ogni diritto umano. È un diritto - aveva spiegato a una specifica domanda di un giornalista americano se l'obiezione di coscienza riguardasse anche i funzionari governativi - e se una persona non permette di esercitare l'obiezione di coscienza nega un diritto. Se un funzionario di governo è una persona umana, ha quel diritto, è un diritto umano». Kim Davis si è sentita «onorata» per aver incontrato Bergoglio. «Chi sono io per avere questa rara opportunità? Sono solo una impiegata di Contea che ama Gesù e vuole servirlo con tutto il cuore. Il Papa è stato gentile, affettuoso e molto carino. Mi ha chiesto di pregare per lui». Dopo la prigione un giudice le ha permesso di tornare al lavoro, ammonendola di «non interferire» con i certificati di matrimonio tra persone dello stesso sesso.

Ma i retroscena sul viaggio del Papa non finiscono qua. Infiamma la polemica sulla notizia, nascosta in Italia, della prima lettura della messa al Madison Square Garden di New York affidata a Mo Rocca, icona del mondo omosessuale.

Il Vaticano non ha commentato: tra Ignazio Marino e la reazione di monsignor Vincenzo Paglia (che in uno scherzo telefonico ha definito il sindaco della Capitale «un bischero» che si è «imbucato» all'incontro mondiale sulla Famiglia del Papa a Philadelphia) i grattacapi per i Sacri Palazzi non mancano.

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