Afghanistan in fiamme

L'Afghanistan come l'Iran: 80 bambine avvelenate

Quasi 80 bambine tra i 6 e i 12 anni sono state avvelenate in due diverse scuole del Nord dell'Afghanistan, nel distretto di Sangcharak, 60 in un istituto e 17 nell'altro, e sono adesso ospedalizzate

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Quasi 80 bambine tra i 6 e i 12 anni sono state avvelenate in due diverse scuole del Nord dell'Afghanistan, nel distretto di Sangcharak, 60 in un istituto e 17 nell'altro, e sono adesso ospedalizzate. Stando ai precedenti, i talebani diranno, proprio come negli anni fra il 2012 e il 2016 in cui decine di bimbe furono avvelenate col gas a scuola, che le scolare sono preda di isterismo, episodi «psicogenici», creati dal panico, dall'emulazione, o forse vittime di qualche maniaco che non ha a che fare con la leadership. Il capo del dipartimento scolastico parla di «un forte risentimento» di qualche matto.

Ma i Talebani non perderanno tempo a fingere dispiacere. Le bambine non possono imparare, è proibito, non devono mettere il naso nella società, pena la vita. Qualcuno ricorda come spararono in testa alla scolara Malala Yousafzai. Da quando se ne sono andati gli americani è la prima riconquista vera del territorio, un attacco ideologico a quelle libertà che gli Usa cercarono di mantenere almeno un poco trattando con i talebani dopo aver sgomberato il campo. Ma ha vinto l'estremismo odiatore delle libertà. Per un breve tempo hanno cercato di fingere, ma poi i Talebani hanno rapidamente sbarrato tutte le porte alle donne, scuola, lavoro: un vero fronte di guerra ideologica non importa se sunnita come i Talebani, o sciita come l'Iran. La donna è l'hic Rhodus hic salta dell'islamismo.

Il precedente più noto è quello delle 1.200 bambine iraniane avvelenate a scuola dal novembre del 2022, 91 scuole in 20 province. Una guerra che è solo una parte del grande assalto alla libertà di tutte le donne che porta il nome di Mahsa Amini e che ha visto tante eroine ferite, imprigionate, uccise.

Dall'abbandono di Kabul del 14 agosto 2021, il battito d'ali dell'aquila americana si è fatto più flebile; ciò non ha solo conseguenze strategiche per il terrorismo, non lascia solo spazi a Cina e Russia, come si vede in Medio Oriente, in Africa, in India. I talebani perseguitano le donne e le bambine perché «la loro cultura impone di tenerle in riga segregandole», come dice Harold Rhode, esperto Usa del Medio Oriente.

Quando però si attaccano le bambine, l'assenza americana e occidentale è la tragedia di creature che abbiamo il dovere di proteggere.

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