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L'Austria dice no al velo islamico a scuola. I musulmani: "Discriminati i nostri bimbi"

Proposta della maggioranza. La comunità araba: giorno buio per la democrazia

L'Austria dice no al velo islamico a scuola. I musulmani: "Discriminati i nostri bimbi"

Berlino- L'Austria dice no al velo islamico nelle scuole elementari. È stata la maggioranza Övp-Fpö, la coalizione fra i popolari del cancelliere Sebastian Kurz e la destra nazionalista del Partito della Libertà, a proporre e approvare il progetto di legge al Nationalrat, la camera bassa del Parlamento austriaco. A favore del divieto di hijab si sono espressi gli eletti dei due partiti «e due altri deputati dell'opposizione», ha dichiarato al Giornale una portavoce della Camera. Lo strumento legislativo contro il velo islamico non è ancora legge, ha aggiunto la funzionaria, spiegando che il Bundesrat, il Consiglio federale in cui sono rappresentati i nove Länder austriaci, «ha otto settimane di tempo per opporsi al progetto del Nationalrat». Ma poiché la maggioranza politica nelle due camere del Parlamento è la stessa, l'approvazione della legge è data per scontata. Per ragioni di costituzionalità, il progetto della maggioranza non vieta apertamente il velo islamico ma proibisce «il vestiario che per ragioni ideologiche o religiose sia associato con la copertura della testa». Sono dunque escluse dal provvedimento la kippah ebraica e il turbante che indossano i sikh, perché non coprono il capo per intero. Eccezioni ammesse anche per i bambini che entrino a scuola con il cappuccio o il cappello calzato fino alle orecchie per proteggersi dai rigori dell'inverno austriaco.

Contro il foulard si era espresso due mesi fa lo stesso Kurz: «Il velo in testa alle bambine piccole non è di certo una cosa che dovrebbe trovare spazio nel nostro paese».

Il firmatario della proposta, il popolare Rudolf Taschner, ha definito il foulard per le bambine uno strumento di oppressione mentre per il responsabile istruzione dell'Fpö, Wendelin Mölzer, il provvedimento manda un segnale all'islam politico. Contrarie le opposizioni: secondo l'ex ministra dell'Istruzione, la socialdemocratica Sonja Hammerschmid, un divieto isolato non serve a nulla perché le ragazzine indosseranno il velo appena uscite da scuole; quindi ha accusato la maggioranza di essere interessata solo ai titoli sui giornali. Dubbi sono stati espressi anche da Irmgard Griss dei liberali di Neos, secondo cui i danni di una legge del genere sono maggiori dei benefici attesi. Scontata la reazione del tutto negativa da parte dell'Iggö, organizzazione ufficiale dei credenti musulmani in Austria. Il presidente dell'Iggö, Ümit Vural, ha parlato di una «giornata nera» per la democrazia e di una legge che non mira al benessere dei bambini.

Al contrario, «il divieto di indossare il velo porterà alla segregazione delle piccole musulmane».

Vural ha anche segnalato che le bambine che portano il velo in Austria «sono pochissime» e ha annunciato ricorsi contro il provvedimento davanti alla Corte Costituzionale.

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