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L'Europa dell'antisemitismo: profanato un cimitero ebraico

Distrutte 80 lapidi, incollati adesivi con la stella di David e la scritte "Jude". Il presidente israeliano scrive alla Segre

L'Europa dell'antisemitismo: profanato un cimitero ebraico

L'Europa attraversata da una nuova e preoccupante ondata di antisemitismo assiste all'ultimo episodio di odio anti-ebraico. Accade in Danimarca. Nel cimitero ebraico di Randers, nella parte occidentale del Paese, oltre 80 lapidi sono state dipinte con graffiti verdi, coperte di adesivi con la scritta «Jude» e alcune persino abbattute nel cimitero di Kirkegård. «Non ci sono simboli o testi scritti sulle tombe, ma la vernice è stata versata», ha riferito il portavoce della polizia locale. Non è ancora chiaro quando l'episodio sia realmente accaduto. Una denuncia è stata presentata sabato pomeriggio, ma la polizia ha detto di ignorare il momento esatto in cui le tombe sono state profanate. Non il movente. È evidente l'intento criminale e simbolico. Il cimitero ebraico di Randers fu istituito all'inizio del XIX secolo e la città, con circa 200 persone, era la più grande comunità ebraica fuori Copenaghen. Nella capitale danese oggi vive la maggioranza degli ebrei di Danimarca, circa 6mila. E non sembra affatto casuale la coincidenza della profanazione con la Notte dei cristalli, quando tra il 9 e il 10 novembre del 1938 centinaia di ebrei furono uccisi dai nazisti e sinagoghe, cimiteri, negozi e case distrutti.

L'episodio si verifica in un momento di grande dibattito sul rigurgito di antisemitismo nel Vecchio Continente. In Italia, la senatrice Liliana Segre, 89 anni, sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz, è finita nei giorni scorsi sotto scorta a causa delle minacce ricevute. Da Israele è arrivata nelle scorse ore la lettera del presidente Reuven Rivlin, che si è definito «inorridito» per la vicenda e ha invitato la senatrice - «un modello», «per il suo coraggio e la sua forza» - a Gerusalemme.

Anche in Gran Bretagna è in corso un acceso dibattito sulle derive antisemite del principale partito di opposizione, il Labour guidato da Jeremy Corbyn, contro il quale si è schierato lo storico settimanale «Jewish Chronicle», invitando tutti gli ebrei, inglesi e non, a non votarlo alle prossime elezioni il 12 dicembre. Appena un mese fa, anche in Germania, dove l'ultradestra antislamica e antisemita del partito AfD avanza alle urne, si è registrato un altro caso inquietante. Un neonazista ha firmato un attentato il cui obiettivo era la sinagoga di Halle, proprio nel giorno in cui gli ebrei celebravano lo Yom Kippur. Allarme alto pure in Francia, dove vive la principale comunità ebraica d'Europa e gli episodi di odio antiebraico hanno registrato un +74% nel 2018. In un cimitero in Alsazia, a febbraio, sono state profanate 80 tombe.

Il numero di atti antisemiti «violenti e gravi» nel mondo è cresciuto nel 2018 del 13% rispetto al 2017. L'anno scorso i casi sono stati 387 (contro i 342 dell'anno precedente), con 13 ebrei uccisi.

Il dato - contenuto nell'ultimo Rapporto del Centro Kantor dell'Università Kantor di Tel Aviv, insieme all'European Jewish Congress - fotografa un'escalation che riguarda anche il mondo virtuale dei social network, divenuti terreno ideale per insulti e minacce.

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