Coronavirus

L'Europa ora frena sul fine-pandemia: "Omicron non sarà l'ultima variante"

L'Ecdc: "Tenere le mascherine nei luoghi chiusi". Il report Iss: ancora senza vaccino 1,4 milioni di over 50: da martedì non potranno lavorare. Casi stabili a scuola, tra 5 e 11 anni il 45% dei contagi

L'Europa ora frena sul fine-pandemia: "Omicron non sarà l'ultima variante"

Il coronavirus potrebbe sorprenderci con nuove varianti. Il Centro europeo per le malattie, Ecdc, raffredda gli entusiasmi e chiede di non abbandonare subito le misure restrittive. La situazione in Europa è molto diversa a seconda delle aree e dunque meglio mantenere ancora la mascherina almeno al chiuso e negli assembramenti. «La pandemia non è finita e non è detto che Omicron sia l'ultima variante che vediamo», avverte Andrea Ammon, direttrice Ecdc. Dichiarazioni che seguono di poche ore quelle dell'Organizzazione mondiale della sanità che sembrano orientate a maggiore ottimismo. «La fase acuta della pandemia potrebbe concludersi entro la metà dell'anno», ha spiegato Tedros Adhanom Ghebreyesus, sottolineando che la condizione necessaria è che il 70 % della popolazione mondiale abbia completato il ciclo vaccinale. Nel mondo il numero di casi confermati di Covid ha superato i 400 milioni da inizio pandemia mentre le vittime attribuite al virus sono 5.770.023. Ma Sars Cov2 avrebbe causato la morte di milioni di persone in più se non ci fossero stati i vaccini. Su questo punto tutti gli scienziati sono concordi e a confermarlo ancora una volta sono i dati del report esteso dell'Istituto Superiore di Sanità che evidenziano come la mortalità per Covid fra i non vaccinati sia 23 volte più alta rispetto a chi ha ricevuto il booster. Il tasso di mortalità tra coloro che non hanno ricevuto neppure una dose è di 103 decessi per 100mila abitanti ed è 9 volte più alto rispetto a quello dei vaccinati con ciclo completo da meno di 120 giorni, 12 decessi per 100mila, e 23 volte più alto rispetto a quello dei vaccinati con booster, 4 decessi per 100mila.

La profilassi protegge anche dall'ospedalizzazione. Tra i non vaccinati nel periodo 24 dicembre/23 gennaio sono stati registrati 399 ricoveri in area medica per 100mila. Mentre tra i vaccinati con ciclo completo da meno di 120 giorni i ricoveri scendono a 72 per 100mila. I ricoverati con booster scendono ancora: 39 su 100mila. La protezione del vaccino risulta ancor più evidente se si guarda ai reparti di rianimazione. Il tasso di ricoveri in terapia intensiva per i non vaccinati risulta dodici volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di 120 giorni 40 ricoveri contro 3 per 100. Con il booster i ricoveri in terapia intensiva scendono a 2 ogni 100mila quindi chi non è protetto rischia venticinque volte di più di finire in emergenza.

Rispetto all'infezione l'efficacia del vaccino è pari al 64% entro 90 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, 52% tra i 91 e 120 giorni, e 42% oltre 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale e pari al 66% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster.

Il monitoraggio Iss evidenzia come anche i giovanissimi siano sempre più coinvolti dall'epidemia. Sono oltre 2 milioni e mezzo i bimbi e gli adolescenti tra 0 e 19 anni contagiati e tra loro 13.632 hanno avuto bisogno del ricovero in ospedale e 323 della terapia intensiva, 44 sono deceduti. Tra gli studenti la percentuale dei contagiati resta stabile: 31% contro il 32% rilevato nella settimana precedente. Nelle ultime due settimane però il tasso di ospedalizzazione è in decrescita in tutte le fasce di età 0-19 anni, un dato ancora non consolidato.

Anche questo ultimo report conferma quella che oramai è una certezza: di Covid ci si può riammalare, anche se non così frequentemente. Sono 202.799 i casi di reinfezione segnalati dal 24 agosto 2021 al 9 febbraio 2022, pari al 2,9% del totale La probabilità di contrarre una reinfezione è più alta nei non vaccinati.

I dati sulla campagna di vaccinazione dell'ultima settimana mostrano un forte rallentamento con meno di due milioni di somministrazioni contro gli oltre tre delle settimane precedenti. All'11 febbraio ci sono 5.339.679 di italiani che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino, al netto dei guariti non vaccinati da meno di 180 giorni. Aumentano i guariti non vaccinati entro 180 giorni: 297.384 in più rispetto alla settimana precedente. Ci sono 1.796.090 bimbi tra i 5 e gli 11 anni che non hanno ricevuto neppureuna dose. E ancora 1.404.960 persone over 50 anni non vaccinate.

Anche se per loro dal 15 febbraio non sarà possibile andare a lavorare.

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