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L'Iran infiamma il Golfo. E Trump invia 500 soldati

Londra avverte: reazione robusta ma niente uso della forza. I militari Usa in Arabia Saudita dopo 16 anni

L'Iran infiamma il Golfo. E Trump invia 500 soldati

Il fermo della petroliera inglese Stena Impero da parte delle Guardie Rivoluzionarie iraniane venerdì sera ha provocato l'immediata reazione di Londra. Il ministro degli Esteri Jeremy Hunt ha parlato ieri con la controparte iraniana, Mohammad Javad Zarif, per richiedere l'immediato rilascio del cargo. Su Twitter Hunt ha espresso il proprio disappunto per l'aggravarsi di una crisi che Teheran gli aveva invece assicurato di voler sgonfiare: «Ci devono essere fatti, non parole se vogliamo trovare una soluzione. Il naviglio inglese deve essere e sarà protetto».

La giornata di ieri è stata un concitato susseguirsi di dichiarazioni e prese di posizione da ambo le parti. Il comitato interministeriale Cobra per la gestione delle emergenze è tornato a riunirsi ieri pomeriggio, la seconda volta dall'escalation di venerdì sera, mentre il rappresentante diplomatico iraniano a Londra è stato convocato dal ministero degli Esteri. Sin dalla mattina Hunt ha promesso una risposta «robusta», specificando tuttavia che il governo inglese non sta pensando all'uso della forza.

L'azione di Teheran mostra «segni che l'Iran potrebbe intraprendere una pericolosa strada illegale e destabilizzante, dopo il fermo legale della petroliera diretta in Siria», ha twittato Hunt. Il riferimento è al blocco di una petroliera iraniana da parte delle autorità di Gibilterra, coadivuate dai Royal Marines inglesi, avvenuto due settimane fa. Secondo Londra, il cargo iraniano era diretto in Siria, soggetta a sanzioni internazionali, eventualità smentita da Teheran che aveva invece accusato il Regno Unito di agire per conto di Washington. Il gesto di venerdì sera è da interpretare come la risposta iraniana al fermo della sua petroliera, ultimo atto di una situazione che sta diventando sempre piu' esplosiva.

Il ministro della Difesa inglese, Penny Mordaunt, ha definito il blocco della Stena Impero un «atto ostile». Totalmente opposta la versione iraniana che attraverso l'agenzia governativa Irna ha comunicato che il fermo della petroliera è avvenuto dopo una collisione con una barca di pescatori, a seguito della quale ha poi ignorato le successive richieste di soccorso. Il cargo, secondo l'armatore inglese, è stato fermato in acque internazionali e si trova attraccato nel porto di Bander Abbass. Le 23 persone dell'equipaggio stanno bene.

L'Unione Europea ha espresso solidarietà al Regno Unito, gli Stati Uniti si sono immediatamente schierati a fianco dell'alleato. L'Arabia Saudita ha accettato venerdì di ospitare sul proprio territorio truppe e materiale bellico americani, una decisione che giunge dopo settimane di trattative e di escalation continua della crisi con l'Iran.

I soldati americani, circa 500 unità, fanno ritorno in terra saudita dopo 16 anni. La loro presenza sul suolo sacro dell'Arabia ha rappresentato uno dei grandi scandali cavalcati dalla propaganda dell'estremismo islamico per denunciare la corruzione del regime saudita e il suo asservimento a Washington.

Tutti ricordiamo cosa ha portato in dote.

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