Elezioni Regionali 2018

Lombardia, Maroni non si ricandida: "Al mio posto corre Fontana"

Il governatore della Lombardia conferma l'addio al Pirellone "per motivi personali". E lancia l'ex sindaco di Varese

Lombardia, Maroni non si ricandida: "Al mio posto corre Fontana"

Dopo le indiscrezioni arriva la conferma: Roberto Maroni ha deciso di rinunciare "per motivi personali" alla candidatura per un eventuale bis come presidente della Regione Lombardia.

Il governatore ha comunicato oggi la sua scelta alla giunta e ha indicato il nome di Attilio Fontana, ex sindaco di Varese, come candidato del Carroccio: "Confermo che non mi ricandiderò", ha detto poi ai giornalisti, "È una decisione personale, presa in autonomia qualche tempo fa e subito condivisa con Salvini e Berlusconi, anche se abbiamo deciso di darla solo adesso".

"Con l'autonomia che sarà fatta entro le elezioni possiamo concludere in bellezza e aprire una prospettiva straordinaria per la Lombardia", ha poi rivendicatoì, "Utilizzeremo quello che abbiamo fatto per spiegare ai cittadini lombardi perché il governo di Regione Lombardia di centrodestra deve essere confermato".

L'ufficialità arriva dopo che già ieri, al termine del vertice del centrodestra ad Arcore, Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia avevano annunciato di aver individuato "un profilo comune" per il candidato di area al Pirellone per le elezioni Regionali del prossimo 4 marzo. Voci vedevano già Fontana in pole position, anche se Forza Italia potrebbe rilanciare Mariastella Gelmini.

Stamattina Maroni ha parlato anche delle elezioni Politiche, attaccando duramente soprattutto il Movimento Cinque Stelle: "Non ho pretese o richieste da fare alla politica. Sono naturalmente a disposizione, se dovesse servire ma lo lascerò decidere a chi deve decidere", ha detto, "So che cosa significa governare. Ho l'assoluta preoccupazione che possa assumere l'incarico qualcuno come il candidato dei 5 Stelle Di Maio. Per me Di Maio è la Raggi al cubo. E, se lui dovesse andare a Palazzo Chigi, vedo il rischio concreto che l'Italia finisca come Spelacchio. È un rischio da evitare, spero che questo non avvenga. Certo, non andrò in pensione ma per il lavoro fatto e la conclusione in bellezza dell'autonomia posso ritenere concluso il lavoro fatto in Lombardia

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