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"L'onda populista è trasversale Anche gli operai scelgono Abascal"

Vox è l'ultra destra che cresce nel grembo della Spagna

"L'onda populista è trasversale Anche gli operai scelgono Abascal"

Madrid Anti Europa, anti immigrati, anti indipendentismo. Vox è l'ultra destra che cresce nel grembo della Spagna. Dopo l'exploit al governo Andaluso di ottobre, il 2019 sarà l'anno della sua affermazione. I nipoti di Franco stanno per irrompere a Madrid come forza chiave della destra. Il Giornale ne parla con Carlos Mármol, 48 anni, giornalista andaluso, editore di #LetraGlobal, editorialista de El Mundo, grende studioso di Vox.

Sarà davvero il 2019 l'anno di Vox in Spagna?

«Molto probabilmente sì. Lo dicono i sondaggi (tra il 15 e il 20% con picchi del 30, ndr), sebbene la sua ondata di consensi dipenda più da come si comportano gli altri partiti. La sua crescita elettorale è dovuta sostanzialmente ai demeriti del resto delle parti piuttosto che ai suoi meriti: tutto indica che Vox sarà la chiave nell'alleanza PP-Ciudadanos come alternativa ai nazionalisti maggioritari Psoe e Podemos».

Qual è l'umore degli spagnoli a pochi giorni dalle elezioni?

«Il 27% di loro crede che la Spagna sia al palo. Due su cinque mettono in discussione i partiti e la politica. Non c'è da stupirsi che a destra emerga un partito di protesta che usa un linguaggio finora inedito. La politica come pura gestione, come fonte di corruzione, genera rifiuto e la politica riappare come utopia, come rabbia».

È ragionevole credere che Vox sia emersa in Andalusia, comunità più esposta ai flussi di clandestini, come reazione alla politica d'accoglienza dei Socialisti?

«Sicuramente è cambiata la posizione di molti andalusi e spagnoli, convinti che la politica dell'ex governo socialista, potesse indurre a un'invasione, percepita, ma non reale nei numeri. Il gesto di Sánchez nel riaprire i porti, dopo che sia il socialista Zapatero che il popolare Rajoy li mantenevano chiusi dal 2008, è stata una mossa pubblicitaria verso l'Europa ed elettorale verso gli spagnoli, a scapito dell'Italia cattiva e razzista ».

Come si comporterebbe un eventuale esecutivo a maggioranza Vox con i migranti?

«Santiago Abascal vorrebbe quote di origine, privilegiando le nazionalità che condividono lingua, legami di amicizia e cultura con la Spagna. Vox chiede di deportare tutti i migranti illegali e promette di perseguire le Ong colpevoli di agevolare gli ingressi irregolari. A Bruxelles vorrebbero promuovere un nuovo trattato europeo compatibile con il gruppo di Visegrad in termini di confini e sovranità nazionale, aumentando il peso della Spagna nel processo decisionale».

A quale partito tra PP e Psoe, Vox ha eroso più voti?

«L'elettorato Vox proviene dal PP, da Ciudadanos e anche dai Socialisti che per decenni sono stati maggioranza i Andalusia. La cosa sorprendente è che Vox, senza vincere, ha raggiunto una media elettorale data al 20% nei quartieri più umili e nelle zone rurali. Significa che il populismo di destra piace agli operai e che il voto di Vox, come prima quello di Podemos, è eterogeneo e trasversale, distribuito in tutte le aree sociali. E non è un voto di passaggio, è conseguenza di un fenomeno sociologico che concentra la paura per il futuro e il bisogno di sicurezza delle classi medie e popolari.

Giusto o sbagliato, votano Vox perché, come fa il populismo, usa ricette semplici a problemi complessi».

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