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Londra addestra la polizia: ipotesi scontri in Nord Irlanda

Londra addestra la polizia: ipotesi scontri in Nord Irlanda

Londra Almeno mille agenti inglesi stanno preparandosi per venir dislocati sul confine nord irlandese in caso di una Brexit senza accordo. L'ha rivelato ieri il quotidiano The Guardian riportando la crescente preoccupazione del Primo Ministro dell'Irlanda del Nord per I disordini che un divorzio non consensuale dall'Europa potrebbe suscitare. L'ipotesi della ricostituzione di un confine duro con la Repubblica d'Irlanda ha spinto il Comandante delle forze di Polizia a chiedere rinforzi per affrontare il problema.

Gli agenti, provenienti dall'Inghilterra e dalla Scozia, inizieranno un addestramento speciale già questo mese. La notizia è arrivata proprio in un momento in cui la possibilità di un'uscita senza accordo si fa sempre più realistica. Un sondaggio recente rivela che il 58% dei parlamentari conservatori preferirebbero questa scelta all'accordo proposto dalla May e i tentativi della Premier di guadagnarsi l'appoggio in Parlamento degli Unionisti Democratici è fallito dopo due giorni di intense negoziazioni. Il Primo Ministro si prepara ad un ultimo giro di telefonate con i leader europei, ma l'Europa ha già ripetuto che «le trattative sono concluse» e non sembra essere intenzionata a tornare indietro.

La prospettiva di un numero così imponente di agenti scozzesi e inglesi messi a controllare le strade nord irlandesi dopo il 29 Marzo, potrebbe però far infuriare I repubblicani vanificando così tutti gli sforzi già fatti per ricostituire il governo di Stormont caduto nel 2017. Anche il Regno Unito e la Repubblica d'Irlanda stanno accelerando I piani nel caso di una no deal Brexit come ha dichiarato lo stesso ministro per la Brexit Stephen Barclay, che ha annunciato anche una prossima campagna informativa via radio e social media, per aumentare la consapevolezza dei cittadini su quello che li attende in futuro. Intanto possono tirare un sospiro di sollievo gli inglesi residenti in Italia, dato che il governo italiano è stato il primo a garantire loro diritti immutati anche nel caso il Regno Unito dovesse andarsene sbattendo la porta.

In questo modo I circa 60mila inglesi che risiedono stabilmente sul territorio italiano non dovranno più preoccuparsi di diventare «illegali» nel dopo Brexit, ma permane il timore che possano perdere la possibilità di muoversi liberamente nell'ambito di altri Paesi dell'Unione.

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