L'ultima corsa. Era uscito per un allenamento il runner Andrea Papi, 26 anni, una sgambata nei boschi della Val di Sole, in Trentino. Era uscito e non ha fatto più ritorno a casa. E ora il dubbio (per molti è più di un dubbio) è che possa essere stato ucciso da un animale selvatico, probabilmente un orso che nella valle sarebbe di casa. Il corpo dell'atleta è stato trovato nella notte tra mercoledì e ieri nei pressi della località di Caldes. L'autorità giudiziaria ha disposto l'autopsia sul cadavere.
Il giovane era uscito di casa nel pomeriggio di mercoledì per la consueta sessione di allentamento, dirigendosi sopra l'abitato di Caldes. La compagna, qualche ora dopo, non vedendolo rientrare, ha avvertito le forze dell'ordine. Le ricerche sono iniziate nella serata di mercoledì e sono state condotte dai carabinieri della compagnia di Cles, in collaborazione con le unità cinofile e i vigili del fuoco volontari della zona e con il Soccorso alpino del Trentino. Alle 3 della notte la scoperta del corpo grazie al fiuto dei cani molecolari, specializzati nel percepire anche la minima traccia olfattiva. Il cadavere era sul ciglio di una strada forestale in località Contre, ai piedi di malga Grum. Sono poi partiti i rilievi della scientifica, e sul posto è arrivato anche il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, che ha incontrato i sindaci della val di Sole e gli esponenti della Comunità di valle. «È stato allertato il prefetto e insieme è stato deciso di fare un comitato per l'ordine e la sicurezza - dice Fugatti -. Ho anche informato il ministro Pichetto e il ministro Piantedosi e il vicepresidente del consiglio Salvini sullo stato dell cose».
Non hanno dubbi gli abitanti di Caldes, dove da tempo è stato avvistato un orso. Un mese fa un escursionista era stato aggredito in valle di Rabbi da parte di un esemplare del plantigradito denominato Mj5. «Vi sono state aggressioni ad animali di allevamento nell'ultimo mese, tra cui una pecora sbranata a margine dell'abitato di Caldes lo scorso 19 marzo - raccontano in paese -. Ci sono state diverse aggressioni nella zona. Bisognava solo attendere la morte di una persona». I boschi in cui è morto Papi «sono molti impervi, percorsi da una strada ripida e stretta», racconta Claudio Schwarz, operatore del Soccorso alpino della stazione della val di Sole.
Chi non ci sta a dare la colpa all'orso è l'Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa): «Fare un'affermazione senza le prove - fa sapere il presidente Massimo Comparotto - è una pratica scorretta.
Si stanno rinfocolando strumentalmente le pretese di chi vorrebbe fare strage dei grandi carnivori, orsi e lupi, già nel mirino di politici e dei loro bacini elettorali non propriamente rispettosi della vita animale. Esiste sempre un modo per convivere serenamente con gli animali che vivono nel loro habitat».AnCu
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