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L'ultima follia: giorni di festa musulmana al posto di Pasquetta e della Pentecoste

L'assurda idea della sinistra francese per "allineare" le diverse confessioni

L'ultima follia: giorni di festa musulmana al posto di Pasquetta e della Pentecoste

Il think tank più influente della gauche vuole due giorni di festa per i musulmani al posto del lunedì di Pasqua e di Pentecoste. Un rapporto pubblicato ieri dalla fondazione Terra Nova sotto il titolo «L'emancipazione dell'islam di Francia» spiega che tutte le confessioni devono avere pari trattamento, perciò conviene «integrare almeno due nuove date», il Kippour (per gli ebrei) e l'Aid el Kébir islamico come giorni festivi, «sopprimendo i due lunedì che non corrispondono ad alcuna solennità particolare». Pasquetta e lunedì di Pentecoste.

La proposta arriva dal pensatoio più vicino al Ps, già noto per aver indirizzato François Hollande nella ricerca del voto tra gli immigrati, facendogli dimenticare la classe operaia, che si è tuffata in buona parte nel bacino elettorale del Front National. Ora la nuova ricerca della felicità nazionale passa dal calendario.

Per «non concedere il monopolio della rappresentanza dell'islam ad una singola istituzione», bisogna considerare «la diversità delle voci dell'islam», scrivono i due relatori del rapporto choc, il Consigliere di Stato Alain Christnacht e Marc-Olivier Padis. Come? Inserendo due feste alternative a quelle cristiane. Perché tutti «i fedeli di una religione devono essere in grado di celebrare almeno le principali feste religiose, senza dover giustificare l'assenza da scuola o vis-à-vis con il proprio datore di lavoro».

In sostanza il pensatoio suggerisce al governo e allo Stato di liberarsi di un patrimonio storico e coloniale complesso, trovando il modo di integrare l'islam «nella laicità repubblicana, senza chiedere ai musulmani di abbandonare la loro religione, e senza addentrarsi in considerazioni teologiche che non riguardano la Francia». Dare senza chiedere nulla in cambio.

Dal proposito di togliere potere all'organizzazione che indirizza l'islam di Francia, cioè il Consiglio del culto musulmano (Cfcm), il rapporto giunge a una conclusione incomprensibile, che lascia perplessi anche molti deputati socialisti.

Da un lato si spiega che «la costruzione di un interlocutore nazionale non ha fatto nulla per impedire gli eccessi degli ultimi anni», un velato j'accuse al silenzio di molti imam sugli attentati, dall'altro si chiede di ripartire dai fedeli dando loro una festività. Anziché lasciare campo libero al Consiglio del culto musulmano o altre sigle affini.

Si suggerisce di lasciare agli organismi legati all'islam solo l'indicazione di inizio e fine Ramadan. Non si spiega però perché sarebbe necessario istituire due giorni festivi invece dei lunedì cristiani. «Sulla base di cosa?», chiede il quotidiano La Croix. Che senso ha cancellare Pasquetta e Pentecoste per favorire l'iniezione islamica nel calendario? Le organizzazioni per così dire rappresentative del culto musulmano non lo hanno mai neppure chiesto ufficialmente.

Alcun organismo ha infatti parlato di selezionare feste buone e quelle cancellabili. Insorgono i vescovi, che hanno subito bocciato la proposta. A far riflettere sono le motivazioni. Ricalcano l'adagio secondo cui non sono gli immigrati a doversi adattare alla Francia, ma il contrario, espresso da Hollande nella campagna del 2012.

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