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Macché Brexit e coronavirus. L'ira del governo inglese soltanto per smentire Netflix

Comunicato ufficiale di Downing Street: "La serie The Crown è finzione, non è certo storia"

Macché Brexit e coronavirus. L'ira del governo inglese soltanto per smentire Netflix

The Crown mette il governo inglese contro Netflix. Non bastava il fronte infinito della Brexit, non bastavano le centinaia di migliaia di decessi per il Covid, ora Downing Street deve pure occuparsi dell'immagine della famiglia reale data dalla fortunata serie prodotta dal gigante americano. Che sarebbe, sia secondo il Palazzo sia secondo Downing Street, mera finzione e non darebbe un resoconto veritiero delle vicende reali. Per proteggere la Regina e la sua famiglia da eventuali danni derivanti dalla quarta edizione della serie, il segretario di Stato sui mezzi di Comunicazione, John Whittingdale, ha chiesto che Netflix avverta chiaramente i suoi telespettatori che la serie è una drammatizzazione basata su speculazioni.

«Buona parte della serie è stata confezionata in base alle conversazioni tra Sua Maestà e sua sorella, la Principessa Margaret - ha detto Whittingdale parlando di fronte ad una Commissione della Camera dei Comuni - ma non credo che il regista stesse nella stanza in quel momento, così si tratta inevitabilmente di una drammatizzazione». La serie ha avuto un enorme successo nel Regno Unito anche grazie alle magistrali interpretazioni degli attori, ma è legittimo chiedersi se molti degli episodi narrati siano realmente accaduti. Emma Corbin, che impersona la principessa Diana giura che l'episodio in cui si racconta che Diana registrò una sua performance teatrale tratta dal Fantasma dell'Opera come regalo di compleanno per il Principe Carlo, è il resoconto perfetto di quanto accadde veramente. Alcuni ex componenti dello staff reale contestano invece l'immagine che The Crown dà di Carlo e Camilla. L'ex maggiordomo del primogenito della Regina trova che l'interpretazione di Josh O'Connor non gli renda giustizia e che Netflix offra un ritratto dei due per nulla somigliante.

Anche il ministro della Cultura nelle scorse settimane aveva scritto alla produzione per chiedere che s'introducesse un allerta esplicito per indicare che si tratta di un lavoro di finzione, ma Netflix ha respinto la richiesta al mittente, come già aveva fatto con la Famiglia Reale, dando una precisa motivazione al rifiuto. «Abbiamo sempre presentato The Crown come una fiction e confidiamo pienamente nel fatto che i nostri telespettatori comprendano che si tratta di un grande lavoro di finzione - ha fatto sapere la produzione - basato in grande misura su eventi storici. Per cui non abbiamo in programma, né ne vediamo la necessità, di includere questo avvertimento».

A differenza di Camilla, che a quanto dicono i tabloid si è guardata la serie bevendo un bicchiere di vino, Sua Maestà non l'ha presa bene. Pare che l'episodio che racconta la storia di due sue cugine abbandonate in manicomio l'abbia fatta andare su tutte le furie. «È pieno di stupide bugie» avrebbe detto al riguardo. Nonostante il malcontento governativo comunque, la serie non sembra aver danneggiata la famiglia Reale, anzi. Un sondaggio pubblicato dal Sunday Times ha rivelato che la popolarità della «Ditta» è in realtà aumentata.

Di certo le vicende di The Crown sono più avvincenti di quelle della Brexit.

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